Il progetto MultiSport Fisdir fa tappa ad Acireale, formazione e avviamento allo sport per i ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale

Il progetto MultiSport Fisdir fa tappa ad Acireale. All’ospedale Santa Marta e Santa Venera, con la collaborazione del Centro Autismo Asp di Catania, è stato organizzato il terzo convegno del progetto di promozione e diffusione della pratica sportiva voluto d Fisdir e finanziato dall’assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana. Il progetto coinvolge le nove province siciliane con 38 avviamenti allo sport per ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale.
Tante le discipline che, a seconda delle loro inclinazioni, attitudini e abilità, i ragazzi possono scegliere: calcio, tennis, tennis tavolo, equitazione, canottaggio, nuoto, atletica leggera, pallanuoto, pallacanestro, tiro con l’arco e judo. I relatori hanno fatto una panoramica sui benefici dello sport nei bambini, nei ragazzi e nelle persone adulte con lo spettro autistico, la sindrome di Down e in generale con disabilità intellettivo-relazionale. Marina Bellomo ha parlato dei “disturbi dello spettro autistico e lo sport”; Angelo D’Auria della “sindrome di Down e lo sport”, Giuseppe, Luigi, Jeffrey, Eddy Quattrocchi “l’esercizio motorio come apprendimento e sviluppo delle capacità intellettive ed emotive”; Giulio Polidoro “sport-terapia: la disciplina del nuoto”; e Gaspare Majelli ha parlato della “storia dello sport paralimpico e la Fisdir”. Presente anche il primario di Neuropsichiatria infantile del presidio ospedaliero di Acireale, Renato Scifo. “Dopo Palermo e Ravanusa, oggi siamo ad Acireale – spiega Roberta Cascio, delegato regionale Fisdir -. Vogliamo allargare il progetto anche a questa parte di Sicilia orientale con un numero sempre maggiore di discipline sportive per i ragazzi”. Claudio Pellegrino, delegato provinciale Fisdir, sottolinea i benefici dello sport per i ragazzi con disabilità intellettivo relazionale che, non solo migliorano la qualità della vita in termini fisici, ma anche sociali e relazionali. Mirella Costa del Centro Autismo dell’Asp di Catania si augura che i ragazzi possano fare sport anche “fuori dai luoghi deputati alla riabilitazione”.

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