Nasce l' Associazione “Piazzetta Matteotti per un recupero di vivibilità. Il presidente Lino Buscemi: “Più cultura e socialità anche nei quartieri”

di Giancarlo Drago
Palermo non può identificarsi esclusivamente nel centro storico, catalizzatore del turismo in crescita costante negli ultimi anni e attrattivo per i più o meno giovani, richiamati dai locali della movida. Né nei quartieri artificiali periferici, come lo “zen”, entrato di diritto nei tomi di architettura e urbanizzazione moderna , ma rimasto comunque fuori da ogni contesto di abitabilità e socialità minimamente accettabile.
Palermo è nei suoi tanti quartieri riconoscibili, spesso abbandonati a se stessi, privi di manutenzione pubblica e di servizi, di impianti sportivi e luoghi di aggregazione per i residenti, giovani o anziani che siano.
Spesso è l’iniziativa di singoli cittadini o di gruppi anche eterogenei a intestarsi piccole o grandi iniziative per migliorare il proprio ambiente e la qualità quotidiana della propria vita.
In quest’ ottica nasce l’Associazione culturale senza scopo di lucro “Piazzetta Matteotti”, che ha come obiettivo ridare vivibilità e nuova vita a questo spazio urbano, inserito a pieno titolo nella zona borghese residenziale lungo la via Libertà, ma quasi in ombra per il resto della città.
Il quartiere Littorio, gradevole esempio di “architettura razionalista ”, come il Palazzo delle Poste e altri edifici pubblici e scolastici di Palermo, fu opportunamente ribattezzato a fine guerra, dedicandolo a Giacomo Matteotti, proprio una vittima di quel tragico regime. E dopo lunghi periodi di abbandono ha visto un recupero e un apprezzamento del valore immobiliare, ma non certo dal punto di vista della vivibilità.

L’iniziativa di costituire l’Associazione “Piazzetta Matteotti” con atto notarile, è stata fortemente voluta dall’ avvocato Lino Buscemi (nella foto) , giornalista e studioso, con i vicepresidenti Benedetto Marasà, operatore culturale e Nunzio Moschetti, ex assessore comunale.

La “mission” - come si dice oggi - dell’Associazione, non si limiterà solo all’aspetto urbanistico di piazza dell’ Esedra e dintorni (negozi chiusi, aree sporche e abbandonate, ecc.) sollecitando interventi dell’ amministrazione comunale per recuperare il decoro urbano, un’illuminazione adeguata e le piccole opere di sistemazione e manutenzione necessarie a ridare dignità ai luoghi., per renderli sicuri e vivibili.

Ma scopo non secondario è quello di darvi vita, facendolo diventare un luogo di aggregazione e di iniziative culturali aperte alla comunità: dibattiti, conferenze, intrattenimenti teatrali e musicali. Le gradinate antistanti l’Esedra sembrano già delineare uno spazio scenico, come in un anfiteatro naturale.

Il presidente Lino Buscemi: «Vogliamo trasformare questo spazio in un vero e proprio punto di riferimento, di aggregazione e di riflessione per i cittadini coinvolgendo anche i giovani. In un’epoca in cui si è privilegiato il centro storico, vogliamo dimostrare che la cultura e la socialità possono e devono vivere anche nei quartieri».

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