“Amministratori sotto tiro” Il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, inserito nel 15° Rapporto di Avviso Pubblico “Un riconoscimento alla mia azione di governo improntata alla trasparenza”

Roma, 8 luglio 2025 – “Quello di oggi è un riconoscimento pubblico per avere governato con trasparenza e onestà in un ambiente pericoloso, pieno di insidie e minacce”. Così il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, che è stato inserito nel 15esimo rapporto di Avviso Pubblico, “Amministratori sotto tiro”, presentato oggi a Roma.
Nel rapporto è stata data voce ad alcune storie emblematiche di amministratori locali, tra cui quella del sindaco Siviglia, che nel corso del suo mandato ha dimostrato coraggio e determinazione. Siviglia, in una lunga intervista rilasciata ad Avviso pubblico, ha ricordato gli attentati subiti, fin da giovanissimo: “Avevo 16 anni, la notte che hanno dato fuoco dietro la porta di casa. Mio padre era amministratore di questo Comune e qualcuno voleva fargli pagare un favore non concesso. Ci siamo salvati, perché c’era una seconda uscita da cui siamo riusciti a scappare. Ma la mia passione politica non si è fatta abbattere”. Un lungo racconto in cui il sindaco di San Giuseppe Jato ripercorre la sua storia politica, scandita da minacce e atti intimidatori: “Nel 2002 – racconta – mi candido a sindaco. Già in campagna elettorale sono cominciate le lettere anonime, le scritte sui muri, le croci. Segnali che la mafia mi mandava in un linguaggio che io non ho mai parlato”. Il primo cittadino ricorda poi i due tentativi di rapina (“per spingermi a chiedere loro protezione”), nel periodo in cui gestiva dei locali a Palermo, fino all’episodio del 4 dicembre 2005, quando fu massacrato di botte. Poi il processo per eccesso di legittima difesa e infine l’assoluzione della Cassazione. “Da quel momento in poi la mia vita è tornata quasi alla normalità – racconta -. Ho modificato un aspetto della mia quotidianità. Per tutelare la mia famiglia ho deciso di muovermi quasi sempre a piedi, anche di notte. Così se c’è qualcuno che vuole farmi del male, lo fa a me e non a loro”.
La partecipazione del sindaco di San Giuseppe Jato all’iniziativa di Avviso pubblico conferma l’impegno del Comune nel difendere la libertà dell’azione amministrativa e nel rafforzare il legame tra istituzioni e cittadinanza, in particolare con le nuove generazioni. “Vorrei che l’impegno e l’entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi fosse il volto nuovo di San Giuseppe Jato. Siamo stati per troppo tempo solo il paese di mafia, dove si uccidono anche i bambini”, conclude Siviglia.


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