Blue Economy: opportunità e criticità legate all’economia del mare

La Blue Economy come risorsa strategica per lo sviluppo della Sicilia. È stato questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto all’Hotel Baia Verde di Acicastello, nell’ambito della tappa siciliana di “Future Economy 2025”, il ciclo nazionale promosso da UGL.
Un confronto stimolante tra istituzioni, rappresentanti del mondo produttivo, accademici e giornalisti, per analizzare opportunità e criticità legate all’economia del mare: dalla portualità alla pesca, dalla tutela ambientale al turismo, fino alla formazione. A fare gli onori di casa il segretario UGL Catania, Giovanni Musumeci.
“Dalla Blue economy arrivano grandi opportunità e in questo contesto il sindacato ha un ruolo decisivo: accompagnare i processi di crescita per competenza, tutelando i diritti dei lavoratori e promuovendo politiche attive capaci di coniugare impresa e lavoro, innovazione e coesione sociale”, ha detto. I lavori si sono aperti con un’intervista al ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, a cura del direttore de Il Secolo d’Italia, Antonio Rapisarda. Musumeci ha sottolineato quanto il mare sia una risorsa troppo spesso dimenticata dall’Italia e ha quindi ha ringraziato l’UGL “per avere avuto la sensibilità di parlarne contribuendo a diffondere una maggiore cultura del mare. La Sicilia - ha detto il ministro - ha sempre avuto un rapporto difficile con il mare. Catania, la nostra città, è una città con il porto non di porto, sono due cose diverse”. Forte anche della sua delega proprio al mare e a alla pesca, ha quindi sottolineato l’impegno del governo Meloni per il settore. A cominciare dal Piano del mare” ma anche dal “Piano Mattei” ma in generale l’attenzione è sia per quando accade sull’acqua che sott’acqua. Inoltre, ha detto: “Le nostre città devono esser di porto e non col porto e le strutture devono essere all’avanguardia con servizi e opportunità così che i nostri porti possano essere competitivi nello sviluppo dell’economia del mare”. Spazio anche per i dazi e quindi Musumeci ha sottolinea ancora una volta l’importanza del mare da cui passa “l’80% del traffico mondiale”. Per quanto riguarda i risultati dell’accordo verbale “vedremo cosa accade. La prospettiva per alcune materie è allettante per altre sfidante”, ha affermato. A seguire, si è tenuta la tavola rotonda moderata dal giornalista Fernando Massimo Adonia ha visto confrontarsi Leo Biasi (Porto dell’Etna – Marina di Riposto), Eleonora Contarino (F.L.A.G. Riviera Jonica Etnea), Giovanni Cucchiara (Dipartimento Pesca – Regione Siciliana), Rosario Faraci (Università di Catania), Enrico Galeno (Confindustria Nautica), Ornella Laneri (Fondazione Delle), Giuseppe Molino (AMP Isole Ciclopi), Brigida Morsellino (ISIS “Duca degli Abruzzi”), Giambattista Pepi (La Sicilia e Pagine Libere) e Marco Valle (giornalista). La giornata si è conclusa con l’intervista del direttore de Il Secolo d’Italia, Antonio Rapisarda, al Segretario Nazionale UGL, Paolo Capone. “Parliamo di Blue economy in un contesto in cui immaginiamo le economie del futuro. Si tratta di tutte quelle opportunità che ha inostro Paese per sviluppare ricchezza e lavoro e di lavoro di occupa il sindacato. Il lavoro è lo strumento di elevazione di una persona”, ha dichiarato il segretario nazionale UGL, Paolo Capone. “Gli esperti in materia oggi confermano la nostra intuizione sulle opportunità legate al mare. Sono molte. Il mare è un mondo variegato fatto di pesca, turismo, nautica, il mondo subacqueo e tanto altro. Serve superare la lotta di classe per partecipare a un processo produttivo dove chi mette il sudore e chi mette i soldi lavorino insieme per il benessere di tutti”, ha detto ancora il segretario ricordando la nuova legge sindacale sulla partecipazione.

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