Sicilia: AST. Giambona "Garantire lavoratori, governo Schifani chiarisca subito"

“La trasformazione in house dell’Azienda Siciliana Trasporti, che ha preso il via ufficialmente dal primo luglio, rappresenta una tappa importante nel processo di riforma e rilancio del sistema di trasporto pubblico regionale. Tuttavia, non possiamo ignorare i gravi segnali di allarme che giungono sul fronte occupazionale, in particolare per una trentina di lavoratori interinali impiegati in diverse province siciliane - tra cui Palermo, Messina e Catania - che, a quanto ci risulta, non sono stati più impiegati a partire da questo mese”. A dichiararlo questa mattina il vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, Mario Giambona, primo firmatario di un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo regionale chiarimenti sul mancato mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori interinali che hanno prestato servizio presso AST.

“Il timore è che l’affidamento a soggetti privati di alcune tratte abbia di fatto escluso questi lavoratori dal nuovo assetto, facendo venir meno qualsiasi forma di garanzia occupazionale - spiega -. Siamo in costante contatto con le organizzazioni sindacali, che hanno espresso forte preoccupazione per il destino di questi lavoratori e che saranno ascoltate nei prossimi giorni in audizione presso la Commissione parlamentare competente”.

Giambona prosegue e sottolinea “l’apprensione che il Partito Democratico nutre per questa situazione” e chiede “che il Governo regionale metta in campo ogni azione utile a garantire continuità lavorativa a tutti i lavoratori coinvolti nella transizione verso il nuovo assetto dell’AST, nel pieno rispetto degli impegni assunti e delle indicazioni delle organizzazioni sindacali”.

Il deputato dem conclude dichiarando che “è inaccettabile che una riforma nata con l’obiettivo di rafforzare il servizio pubblico si traduca in una penalizzazione per decine di famiglie siciliane. Il Governo regionale deve dare risposte rapide e concrete a garanzia dei lavoratori”.

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