L’evento, realizzato in collaborazione con la rassegna ‘A Scurata 2025, ha saputo trasformare ancora una volta un sito naturale in un palcoscenico mitico, dove le forze elementari della natura si alleano all’arte per evocare una dimensione altra, fatta di ascolto e silenzio, di vibrazioni sottili e presenza piena. Protagonisti sulla scena incastonata nel paesaggio intriso di leggenda – che appare creato apposta per ospitare l’eco dell’eternità – erano la compagine orchestrale in residence del Festival e l’ensemble vocale del Coro Lirico Siciliano, che insieme hanno dato corpo e anima a un repertorio che attraversa l’intera parabola creativa del maestro etneo.Sotto la direzione ispirata di Francesco Costa, ogni nota è diventata invocazione, gesto, invito alla riflessione. Significativo l’apporto dei due solisti vocali. Rita Botto, con la sua voce profondamente mediterranea, ha restituito la visceralità terrena e sacra di Battiato, il suo radicamento nella cultura popolare, il suo slancio mistico. Al suo fianco, Mario Venuti ha scolpito con eleganza e misura le emozioni più intime, svelando la fragilità e la forza di un linguaggio che ha sempre saputo parlare al cuore dell’uomo. Magnetica intensità esprimevano poi le voci soliste di Alberto Munafò ed Emanuele Collufio. Un’altra affermazione per il Festival diretto artisticamente da Francesco Costa e organizzato dal Coro Lirico Siciliano presieduto da Alberto Munafò Siragusa. Un momento sospeso tra cielo e mare, dove il tempo sembrava dilatarsi nel respiro salmastro della sera e la musica diventava ponte tra mondi, eco di un’epoca che sa ancora interrogarsi e sognare. Come evidenzia Francesco Costa: “Gli spettacoli, avvolti dalla luce liquida del crepuscolo, hanno assistito a un rito laico e spirituale insieme, dove il verbo del compositore etneo, cesellato da decenni di ricerca interiore e musicale, si è fusa con la nobiltà della forma lirica”. “Franco Battiato: la cura dell’eterno” non è stato solo un concerto, ma un’esperienza immersiva, un viaggio iniziatico dentro l’anima della musica e della parola, nel segno della contaminazione tra mondi – la lirica e il pop, l’alto e il quotidiano, il sacro e il profano – in una sintesi che rifugge ogni definizione, come lo stesso Battiato ha sempre fatto”. Ogni elemento – la luce che sfuma nell’oro, il sale che luccica come neve d’estate, il canto che si eleva come preghiera laica – ha contribuito a creare un’atmosfera di potente suggestione, una liturgia del sentire che ha lasciato il pubblico in uno stato di sospensione incantata, dove la memoria e il presente, il visibile e l’invisibile si incontrano. Nel solco del tema che anima questa sesta edizione del Festival, “Respirare il mito”, l’omaggio a Franco Battiato si è rivelato un atto di gratitudine e di visione: non è solo guardare al passato con nostalgia, ma riconoscere ciò che di eterno vive ancora nel nostro presente. E Battiato, con la sua opera, è diventato ormai parte integrante del nostro mito contemporaneo: un testimone di luce, una voce che continua a curare, a evocare, a indicare la via.
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La cura dell’eterno. Franco Battiato Tribute: Festival Lirico dei Teatri di Pietra 2025 alle Saline Genna a Marsala.
Ancora un trionfo di emozioni e tripudio di pubblico per il Festival Lirico dei Teatri di Pietra. È accaduto domenica 31 Agosto, al tramonto, quasi in magica sospensione sulle acque placide delle saline Genna di Marsala, che si specchiano sul bianco silenzioso delle distese di sale della riserva naturale dello Stagnone. Qui, con le Egadi danzanti all’orizzonte in un abbraccio dorato di luce, si è inneggiato all’amore incondizionato, alla conoscenza sapienziale e alla sacralità del tempo, attraverso la nuova produzione concertistica “Franco Battiato: la cura dell’eterno”.
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