Albanese (Camera di Commercio Palermo Enna): “Dati Enna e provincia mostrano segnali molto positivi, transizione ecologica può ridare centralità ai territori interni”. Produzione di energia da fonti rinnovabili, investimenti in tecnologie green, ‘green jobs’, raccolta differenziata, consumo di suolo.
Dall’analisi realizzata da “Dataview”, il barometro dell’economia territoriale dell’Istituto “G. Tagliacarne” (con dati Ispra, Fondazione Symbola Unioncamere, Ministero del Lavoro) emerge che la Provincia di Enna ha 5 indicatori su 6 in segno positivo. Enna e la sua provincia mostrano segnali molto positivi, relativi al 2024, sul fronte della percentuale della produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione lorda, così come per la percentuale di imprese con dipendenti che hanno investito tra il 2019 e il 2024 in prodotti e tecnologie green, per il numero di contratti di ‘green jobs’ previsti dalle imprese sul totale contratti attivati ed anche per la percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale. Enna e la sua provincia restano indietro, invece, nel 2024 nella raccolta differenziata di rifiuti urbani sul totale della produzione. Ecco tutti i dati relativi agli indicatori e le relative performance e la posizione in graduatoria provinciale a livello nazionale:· Incidenza percentuale della produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione lorda anno 2024: 98,8%; posizione in graduatoria provinciale 8 (valore indicatore migliore rispetto alla media Italia);· Incidenza percentuale delle imprese con dipendenti che hanno investito nel periodo 2019-2023 e/o investiranno nel 2024 in prodotti e tecnologie green: 42,7%, posizione in graduatoria provinciale 13 (valore indicatore migliore rispetto alla media Italia);
· Incidenza percentuale delle attivazioni di contratti di green jobs previsti dalle imprese sul totale contratti attivati anno 2024: 35%; posizione in graduatoria provinciale 48 (valore indicatore migliore rispetto alla media Italia);
· Incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale anno 2024: 3,2%, posizione in graduatoria provinciale 13 (valore indicatore migliore rispetto alla media Italia);
· Incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale anno 2024 (numero indice 2006=100) 105,9 (valore indicatore migliore rispetto alla media Italia), posizione in graduatoria provinciale 52;
· Incidenza percentuale della raccolta differenziata di rifiuti urbani sul totale produzione anno 2024: 66,3%; posizione in graduatoria provinciale 68 (valore indicatore peggiore rispetto alla media Italia).
“Dall’analisi di Dataview – dice Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo Enna – si evince che la provincia di Enna è una delle realtà più virtuose del Mezzogiorno, a dimostrazione che anche i territori interni, spesso penalizzati da spopolamento e marginalità, possono diventare avanguardia della transizione ecologica. Con cinque indicatori su sei sopra la media nazionale, da Enna arriva il messaggio che la sostenibilità non è un vincolo allo sviluppo, ma una leva strategica. Il risultato più emblematico -sottolinea Albanese - è quello sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, che sfiora il 100% (98,8%) e vale l’ottava posizione nella graduatoria nazionale. È la prova che scelte infrastrutturali coerenti, pianificazione territoriale e valorizzazione delle risorse naturali possono rendere un territorio energeticamente avanzato e competitivo, anticipando gli obiettivi europei sulla decarbonizzazione. Sono positivi – prosegue Albanese - anche i dati sugli investimenti green delle imprese e sui ‘green jobs’, la qual cosa indica che la transizione ecologica non è rimasta un fatto astratto, ma sta iniziando a tradursi in occupazione e sviluppo economico, importante per le aree interne. Sul fronte del consumo di suolo, Enna conferma una vocazione alla tutela del territorio, i dati segnalano che è possibile crescere senza compromettere il paesaggio e le risorse naturali. L’unica buco nero riguarda la raccolta differenziata, che, pur attestandosi su un valore non trascurabile (66,3%), resta sotto la media nazionale”, conclude Albanese.

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