Dieci anni dell' ordinazione Episcopale dell' Arcivescovo Lorefice:" Quanta emozione quando Papà Francesco mi affidò la Chiesa di Palermo, ho avvertito la responsabilità ma anche tanta gioia"

Nel primo Venerdì della Settimana di Avvento e in occasione del decennale della sua ordinazione episcopale è stata celebrata la messa dinanzi una Cattedrale affollata di fedeli. "Dieci anni siete entrati nel mio cuore ha esordito l' Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice , e da dieci anni busso e sono accolto nel vostro cuore. Ecco, vorrei dirvi stasera quanto stupore, quanta emozione, quale senso di responsabilità hanno riempito il mio, di cuore, quando l’indimenticabile, amatissimo Papa Francesco – amatissimo perché profeta del Vangelo nel nostro tempo, annunziatore della sua freschezza – mi chiese di lasciare il ‘piccolo orto’ che curavo con affetto, a San Pietro, in Modica, per donarmi e affidarmi un giardino così grande, così bello, così impegnativo come la Chiesa di Palermo.

E sono venuto qui, consapevole che questo giardino, questa Chiesa di Palermo era già stata a lungo coltivata dai miei predecessori e che il mio compito era quello di continuare, di fare un pezzo di strada con voi. Così ho ricordato subito i Pastori che mi hanno preceduto, da Mamiliano ai giorni nostri: i giorni dei cardinali Ernesto Ruffini, Francesco Carpino, Salvatore Pappalardo, Salvatore De Giorgi, fino al cardinale Paolo Romeo che 10 anni fa mi consacrava in questa cattedrale. Ricordarli, nella gratitudine e nella preghiera, era ed è un modo di esprimere il nostro ‘grazie’ al Pastore e Sposo della Chiesa, che non smette mai di prendersi cura della sua Sposa. Essa cammina nella storia sostenuta dal suo amore, dal suo perdono, dalla sua consolazione.

Secondo la nota espressione di Papa Ratzinger, noi pastori siamo «semplici e umili lavoratori nella vigna del Signore» (19 aprile 2005), chiamati, a ogni ora della giornata, della lunga giornata della storia, a dire e a ridire, a noi stessi innanzitutto, e a tutti voi, la Parola del Dio che è Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Messia. Siamo chiamati a costruire e ricostruire con voi e per voi, ogni giorno, la comunità, il corpo di Cristo che è la Chiesa, nella sua variegata e preziosa composizione di ministeri e carismi, il corpo del mondo nel quale la Chiesa è lievito e segno di salvezza per tutti (cfr LG 1). Nel succedersi dei vescovi della nostra amata Chiesa palermitana vediamo insomma la presenza fedele di Cristo Sposo, che non abbandona la sua Sposa anche quando è fragile e debole. È come levare un inno alla durata, alla fedeltà, che esige insieme novità. Ogni nuovo pastore, infatti, ha il compito della continuità e della creativitá".

Poi un riferimento all' imminente festività dell' Immacolata. "Il nostro pensiero va a Colei che celebreremo dopodomani, a Maria che – come dice Francesco – è «Vergine fatta Chiesa». Lei, esperta dell’attendere, ci precede e ci insegna a essere ogni giorno grembo del Suo Figlio, il dono più bello dell’umanità e della storia, il dono che il cuore nostro e quello di ogni uomo e donna desidera".

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