La pesca non può morire


Va attivato un Tavolo Comunitario

Condividiamo il grave stato di disagio dei nostri colleghi di Mazara del vallo e Marsala. E’ ormai imprescindibile creare la condizione di un ‘tavolo comunitario’, alla presenza del Governo Nazionale per discutere sul futuro.
Anche la pesca Trapanese soffre, la situazione è diventata insostenibile e non si intravede una via di uscita nell’immediato. Ci sembra di tornare indietro di un anno esatto, quando venne avviata una importante protesta a Palermo nei confronti del Governo Regionale Siciliano che rimase inerte alle richieste degli operatori. Oggi come allora i nostri pesci del Mediterraneo sono “intoccabili”; i nostri attrezzi di pesca sono in gran parte illegali; le nostre pesche tradizionali sono ricordi; le nostre aree di pesca sono quasi inesistenti; la sostenibilità ambientale è diventata insostenibile; le norme Europee di settore irragionevoli; la Sicilia ha perso l’autonomia statutaria in materia di pesca.
Come se non bastasse, a questa serie di vincoli e limiti si aggiunge il problema della scarsa tutela nei confronti dei nostri prodotti e il costo del carburante che è rimasto tal e quale a quello di un anno fa in barba a tutte le promesse.
Ma al peggio non c’è mai fine! Dopo che nella scorsa legislatura le stesse forze politiche che ora governano in Sicilia hanno approvato la riforma degli Assessorati, con lo spostamento del Dipartimento Regionale della Pesca dall’Assessorato alla Cooperazione all’Assessorato all’Agricoltura, al pari di quanto è previsto a livello nazionale ed europeo, dove esistono pari Dipartimenti Generali, l’indirizzo che ha assunto di recente il governo della Regione Siciliana, ed inserito nella legge finanziaria, è quello della soppressione del dipartimento Regionale degli interventi per la Pesca.
Questo non è proponibile! La flotta siciliana rappresenta a livello nazionale quasi il 25% di tutti i battelli operanti ed il 35% del tonnellaggio impiegato, dati che da soli permettono di evidenziare il ruolo di primo piano che riveste. Inoltre, in Sicilia vengono impiegati il 35% dei Fondi Comunitari Nazionali di settore delle cinque Regioni Obiettivo Convergenza. L’assenza di un Dipartimento di riferimento di settore comporterebbe un ulteriore grave danno.