A Castel di Sangro, l’esclusivo romanzo d’esordio di Nicola Mastronardi, “Viteliú – Il nome della Libertà”

Alle origini della Nazione “Italia” 

Sabato 16 marzo, il Teatro Comunale ospita l’evento di presentazione del primo romanzo storico sull’epopea italica. Sul palco anche attori e il pianista Simone Sala 

Prima tappa in Abruzzo, o meglio nell’Alto Sannio, sabato 16 marzo 2013, per lo straordinario romanzo storico che svela al grande pubblico i retroscena dell’epopea italica, “Viteliú – Il nome della Libertà”, dello scrittore e giornalista (dalle origini molisane e abruzzesi) Nicola Mastronardi. 

Un percorso carico di emozione aspetta i partecipanti, a partire dalle 17.00, negli spazi del teatro comunale “Francesco Paolo Tosti” di Castel di Sangro (Via Porta Napoli). Sul palco, il racconto della storia dei Sanniti e dei dodici popoli italici che si unirono per realizzare il loro sogno di indipendenza rispetto al potere conservatore romano. Storia, ma anche filmati, recitazione e musica, per scoprire le radici della nascita di una Nazione che si chiamò Viteliú, termine osco originario della parola latina “Italia”. 

La serata inizierà con il documentario filmato di Carmine Riccio, dal titolo “Gli ultimi Italici”, si continuerà con un’intervista all’autore del fortunato romanzo storico, Nicola Mastronardi, per coronare la serata con il recital-spettacolo basato sui testi più salienti del volume (edito da Itaca Edizioni) e che a soli pochi mesi dall’uscita nelle librerie, ha già registrato un grande successo, tanto che in Molise se ne parla come un vero e proprio caso letterario. 
Gli attori Giorgio Careccia, Barbara Petti e Luca Cataldi interpreteranno alcuni passi di “Viteliú – Il nome della Libertà”, accompagnati con maestria dalle note originali composte ed eseguite dal pianista Simone Sala. Uno spettacolo coinvolgente per scoprire il prestigioso tassello mancante della storia antica. 
L’evento, organizzato in collaborazione con il Presidente del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Francesco Scioli, è coordinato ed introdotto da Terzio Di Carlo. L’ingresso è gratuito. 
“E’ famosa per essere lunga oltre cinque miglia”, gli fece Eumaco accorgendosi dello stupore del giovane. “Il pascolo piano più ampio fra Pentri, Peligni e Carricini. Nell’antichità se le sono date di santa ragione per accaparrarselo. Finché non lo spartirono in tre parti!” Rise. Quando iniziarono a incontrare le tende dell’accampamento, Fabio alzò gli occhi. Erano migliaia e migliaia. […] Gente di ogni genere e provenienza. Eumaco riconobbe armature sannite e di altri popoli italici, ellene, ma anche romane, persino orientali. Sembrava che tutto il mondo militare conosciuto si fosse concentrato su quella grande distesa d’erba. Era l’esercito di Spartacus, il gladiatore ribelle”. 
Dal romanzo: “Viteliú – Il nome della Libertà”

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