“La decisione del governo regionale di intraprendere la riforma delle province deve passare necessariamente attraverso un confronto con gli enti locali, i quali si troveranno, primi fra tutti, a fronteggiare tutte le conseguenze di questi radicali cambiamenti”.
Questo il commento di Giacomo Scala e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, alla luce del disegno di legge sull'abolizione delle Province approvato ieri sera dalla giunta regionale.
Scala e Alvano hanno espresso le perplessità dell’Associazione durante la conferenza Regione-Autonomie locali, svoltasi questa mattina a Palazzo d’Orleans, sollecitando la convocazione, in tempi brevi, di una nuova conferenza che affronti in maniera organica tutte le problematiche connesse al disegno di legge e alle conseguenti interazioni con il territorio.
“L’AnciSicilia – hanno spiegato Giacomo Scala e Mario Emanuele Alvano – ritenendo le province enti di secondo livello, è favorevole all’abolizione, ma riteniamo che la voglia di semplificare rischi di mettere in pericolo importanti risorse economiche necessarie alla vita dei comuni. Inoltre, dal momento che non conosciamo ancora il testo del ddl, sarebbe utile sapere quali saranno le risorse economiche che accompagneranno le nuove competenze attribuite agli enti locali e in che modo, infine, si pensa di far confluire il personale delle province nelle piante organiche degli enti locali”.
“Penso – ha concluso il presidente dell’AnciSicilia – che ci siano troppi nodi al pettine e, per questo, la mia associazione si rende disponibile al dialogo costruttivo non solo per chiarire alcuni punti fondamentali della riforma, che va fatta, ma anche per evitare un drammatico corto circuito nel sistema degli enti locali”.
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