Aveva quasi 7 metri di carta igienica in gola, il neonato trovato morto nel 1996 sotto un cavalcavia del Basso Sulcis. La circostanza e' stata confermata dal medico legale sentito come testimone nell'udienza - celebrata a porte chiuse davanti alla corte d'assise di Cagliari - alla madre del bimbo assassinato, nato da una relazione incestuosa tra la donna e suo padre. L'uomo, anch'egli accusato di omicidio, e' gia' stato condannato a 20 di reclusione con rito abbreviato. La vicenda ebbe inizio quando un automobilista noto' il corpo senza vita del piccolo abbandonato per strada. Partirono le indagini, ma i genitori del neonato rimasero senza nome per anni fin quando, guidati dalla denuncia tardiva di un parente, i carabinieri, lo scorso anno, sono riusciti a identificarli. Il padre-nonno, pensionato di 71 anni difeso dall'avvocato Gianluca Aste, al momento dell'arresto aveva negato ogni addebito, nonostante le conferme arrivate dal test del Dna. La donna ha invece raccontato di aver partorito sola nel bagno di un ospedale e di aver consegnato il neonato vivo al padre senza conoscere le intenzioni dell'uomo. L'udienza e' stata rinviata a mercoledi'.
(AGI)
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