Contro il Pdl e Berlusconi i nemici dell’Italia


Occorre assolutamente che questo governo “duri” come unica soluzione possibile al momento
di Germano Scargiali
Aggredire il Pdl, mandare a picco il tentativo di Berlusconi e dei suoi collaboratori: una mano tesa dimostrata e confermata a più riprese. Un accordo quello col Pd che può salvare l’Italia da altre perniciose conseguenze. Ma c’è chi continua nella politica del “tanto peggio, tanto meglio”, infischiandosene dell’Italia e degli italiani per fini evidentemente personali e spesso meramente ideologici per quanto riguarda la cosiddetta “base”. Che cosa ci sia nella mente dei capi non è facile saperlo. Ciò che è visibile che si vuole togliere al Pdl ogni funzione concreta di governo. 
Tutto ciò avviene a dispetto di una parte non indifferente dei componenti del Pd che ormai la pensano esattamente come il Pdl sui principali problemi della crescita da rimettere in moto, del lavoro e della più razionale organizzazione dello stato. 
Ma il Pd è dilaniato all’interno ed è ostaggio dalle esigue minoranze guidate da Vendola e da certe strane lobby che non vogliamo qui definire, oltre che dalla propria stessa “ala sinistra”. 
Per le strade e nei più svariati luoghi, parlamento compreso, assistiamo alla sopravvivenza di vecchi concetti di socialismo, non evoluti, ma sordi al richiamo di accadimenti storici che ruotano attorno al fallimento ovunque del socialismo reale, del comunismo applicato, della collettivizzazione cieca e dello statalismo interpretato come una sorta di religione di vita. 
Queste concezioni sono quelle che hanno avuto un ruolo decisivo nella deriva inesorabile verso la crisi attuale. 
Ci sono esponenti del Pd che affermano a chiare lettere esattamente quel concetto che noi abbiamo indicato come la “necessità di creare nuova premialità per chi fa impresa”. Perché se vi possono esser dubbi se sia nato prima l’uovo o la gallina, non ve ne sono sul quesito se sia nata prima l’azienda o i posti di lavoro. 
Ma si continua a negare al Pdl il sì a quelle poche richieste che questo partito avanza, ascoltando le minoranze rumorose, foriere di ignoranza economico giuridica, spesso sostanziale dissolutezza nei comportamenti e nella stessa educazione civica. Si pensi a chi sostanzialmente plaude ai gesti di un pazzo come chi spara sulla folla. Si pensi, invece, agli imprenditori che si suicidano e si consideri che sono solo una minima parte rispetto alle cifre di chi si limita a mollare tutto. Leggi le 330 mila aziende di giovani imprenditori che hanno chiuso i battenti dal 2007 ad oggi (dati Prometeia). Eccoli ora nel novero dei semplici disoccupati: avrebbero potuto essere datori di lavoro. 
Ma c’è chi continua a parlare in termini di “creare posti di lavoro” e non ha ancora capito che i posti di lavoro non si creano. Si deve partire da quell’altra espressione da noi esposta sopra. I posti di lavoro sono la mera conseguenza. 
L’ultima cosa che possiamo permetterci è, comunque, di far vacillare l’attuale governo e tutte le relative componenti devono avere un peso pari all’elettorato che rappresentano. Viceversa si vuol sparare un colpo mortale nel cuore dell’unica soluzione possibile al momento attuale: quella che riapra la strada ad una sana alternanza, che i peggiori italiani vogliono dare per fallita, ma è la sola strada da percorrere perché l’Italia diventi un paese politicamente maturo e civile. 
Germano Scargiali

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