Altro duro colpo ai patrimoni della mafia: i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caltanissetta appartenenti al
G.I.C.O. - Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata -
hanno confiscato le quote societarie di due aziende commerciali, ubicate nei comuni di Mussomeli (CL) e Palermo, terreni edificabili e fabbricati siti nel comune di Mussomeli (CL), autovetture, polizze assicurative, conti e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 3 milioni euro.
G.I.C.O. - Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata -
hanno confiscato le quote societarie di due aziende commerciali, ubicate nei comuni di Mussomeli (CL) e Palermo, terreni edificabili e fabbricati siti nel comune di Mussomeli (CL), autovetture, polizze assicurative, conti e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 3 milioni euro.
La confisca definitiva, disposta dalla Corte di Appello di Caltanissetta - Seconda Sezione Penale - conclude l'iter giudiziario iniziato nel mese di aprile dell'anno 2006, con l'esecuzione del decreto di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Caltanissetta - Sezione per l'applicazione delle misure di prevenzione, a seguito della proposta per l'irrogazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale avanzata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta nei confronti di un soggetto, 55enne di Mussomeli (CL), già condannato con sentenza passata in giudicato per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso di cui all'art. 416 bis del codice penale.
Il soggetto, personaggio gravitante nell'orbita mafiosa di "cosa nostra" mandamento di Mussomeli (CL), operante nell'area geografica denominata "Vallone" nell'anno 2001 era stato tratto in arresto per associazione mafiosa.
Le indagini, nell'occasione, avevano permesso di confermare non solo il suo status di uomo d'onore, ma di delineare con estrema precisione il ruolo da lui svolto all'interno del sodalizio mafioso, quale attivo protagonista nelle vicende legate alla gestione ed alla fornitura di appalti pubblici.
Per tali motivi, in data 23/03/2002, il G.U.P. presso il Tribunale di Caltanissetta emetteva nei suoi confronti una condanna ad anni 4 (quattro) di reclusione peassociazione mafiosa, riconoscendone, quindi, lo spessore criminale e l'apporto da lui fornito alla vita dell'associazione criminale.
Sono stati necessari complessi accertamenti economico-patrimoniali per far emergere una netta sproporzione fra il patrimonio individuato, riconducibile allo stesso, e le reali disponibilità economico-finanziarie sue e del proprio nucleo familiare.
L'intero quadro investigativo così predisposto ha consentito di provare l'origine illecita di tutti i beni a lui riconducibili. In particolare le attività economiche ed i beni oggetto del sequestro odierno sono costituiti dalle quote societarie di 2 attività economiche, terreni edificabili siti in agro del Comune di Mussomeli (CL) per un'estensione complessiva di circa 4 ettari, 10 fabbricati, 1 autoveicolo, 4 rapporti bancari e 3 polizze assicurative.
L'importante risultato ottenuto dalla Guardia di Finanza nel delicato settore dell'aggressione ai patrimoni illeciti costituiti dalla criminalità organizzata, concretizza ulteriormente la strategia che vede il Corpo quotidianamente impegnato ad individuare e segnalare all'Autorità Giudiziaria i capitali direttamente ed indirettamente riconducibili ad esponenti di "cosa nostra".
Dall'inizio dell'anno, infatti, il G.I.C.O. di Caltanissetta ha inoltrato alla locale Magistratura proposte di sequestro beni per circa 12 milioni di euro, sottoposto a sequestro beni per circa 18 milioni di euro ed eseguito la confisca di beni per circa 1,2 milioni di euro.
Nessun commento:
Posta un commento