Domani a Palermo iniziative in 40 posti di lavoro per la giornata nazionale della raccolta firme legge su appalti


Palermo 18 marzo 2015 – “Sono diverse migliaia i lavoratori palermitani impegnati negli appalti dell’edilizia, della cantieristica, delle manutenzioni di ospedali e uffici, del settore del pulimento o del sociale che ogni anno perdono il lavoro nei cambi di appalto o che risentono degli effetti negativi della logica del massimo ribasso, che incide in particolar modo sulle condizioni sempre più insicure di lavoro e sul livello sempre più basso delle retribuzioni”. Lo denuncia la Cgil di Palermo che, per dire no a questa condizione di svantaggio che attraversa tutti i settori, partecipa domani, con una mobilitazione in 40 posti di lavoro, dentro e all’esterno di aziende pubbliche e private, alla giornata nazionale della raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dalla Cgil su “Garanzia dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impegnati nella filiera degli appalti pubblici e privati, contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra impresa e tutela dell’occupazione nei cambi di appalto”. 


La Cgil raccoglierà le firme in realtà lavorative come il cantiere del Policlinico di Palermo e il Polo tecnico del Comune in via Ausonia, sarà con un banchetto davanti alla sede dell’Inps e al centro commerciale Olimpo. Mobilitate sono tutte le categorie. La Fiom farà la raccolta di firme dentro le fabbriche di AnsaldoBreda, Fincantieri, Keller, Transitalia, Sts, Lottomatica, Telespazio, Italtel, Sispi, Sirti, Tmb, Cone, Engineerign, Selital e Tekonsky. La Flai sarà all’Esa, all’azienda vinicola Duca di Salaparuta, al Consorzio di bonifica, all’Istituto zootecnico, al Vivaio Paulsen e all’Orto Botanico. La Filcams a Villa Sofia, al Civico assieme alla Funzione pubblica e al Centro Olimpo. L’Slc nei call center Almaviva di via Marcellini e via Cordova, da 4U e Atlanet, alla Telecom DR7 di via La Malfa 169 e alla Telecom Dr6 di via La Malfa 99, da Wind e alle Poste. La Filt raccoglie le firme all’Amat, la Fisac dentro le filiali di Unicredit, la Flc all’Università di Palermo, lo Spi all’Inps, la Filctem al’Enel e all’Amap, la Fp al Polo tecnico del Comune. 

Edilizia, cooperative sociali, imprese di pulizia e aziende metal meccaniche sono i settori più colpiti dove spesso l’impegno alla riassunzione previsto nei contratti non viene rispettato. “In edilizia a patire questa difficile condizione sono diverse migliaia di operai, che lavorano in aziende che vincono appalti soprattutto con committenti di ente pubblici. Chi vince una gara col 30, 40 per cento di ribasso fa gravare l’intera riduzione sul costo del lavoro – dice Mario Ridulfo, della segreteria della Cgil di Palermo - L’azienda che curava le manutenzioni alla Asl 6 lavorava con personale a tempo indeterminato a da 10 anni. Sono stati sostituiti tutti con lavoratori assunti da un’impresa che ha presentato costi del lavoro inferiori, utilizzando la 407, effetto di una norma che consente il dumping sociale tra i lavoratori. La nuova legge che chiediamo dovrà porre rimedio a questo sistema”. 

“Ai Cantieri Navali i lavoratori palermitani impegnati negli appalti passano da un picco minimo di 400 persone ai mille addetti. Il tema riguarda tutte le aziende che operano nelle manutenzioni e nella conduzione di impianti tecnologici negli enti locali, negli ospedali, al Tribunale di Palermo. La logica del massimo ribasso è una consuetudine che implica che le aziende si rivalgano poi sulle condizioni di lavoro e sulle retribuzioni dei lavoratori, ricorrendo al lavoro nero o sottopagato – spiega il segretario Fiom Cgil Francesco Piastra - La clausole di salvaguardia occupazionale restano uno dei problemi principali nei cambi di appalti anche se in questi anni si è cercato di avviare un minimo di regolamentazione in via extra contrattuale, con accordi tra le stazioni appaltanti. Per la manutenzione degli edifici giudiziari, il Comune, che li ha in cura, ha inserito nel capitolato d’appalto l’obbligo di assunzione dei lavoratori appartenenti alla ditta perdente. La legge costituirà un elemento di garanzia aggiuntivo”.

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