Lo stato di abbandono del Monte Bonifato all’ARS. Ieri mattina in commissione Ambiente l’audizione richiesta dal M5S

Palermo, 17 settembre 2015 – Si è tenuta ieri, in commissione Ambiente all’Ars, l’audizione richiesta a gran voce dalla deputata M5S Valentina Palmeri, con oggetto lo stato di incuria che regna sovrano nella riserva Bosco d’Alcamo. Dal 2007 ad oggi, almeno sei incendi di spaventosa portata si sono scatenati dentro la riserva che si trova sul Monte Bonifato, ai cui piedi e pendici sorge il comune di Alcamo. E proprio ieri, alla presenza del prefetto di Trapani Falco, dell’assessore regionale all’Agricoltura Barresi, del dirigente generale del dipartimento regionale ambiente Pirillo, di vari dirigenti degli assessorati competenti, del commissario straordinario del comune di Alcamo, il dott. Giovanni Arnone, e dell’ispettore delle riserve della provincia di Trapani Fiorentino, la parlamentare Cinquestelle Palmeri ha enumerato le diverse criticità presenti nella riserva chiedendo che vengano presi immediati provvedimenti. “Un’area vittima di numerosi incendi dolosi, – denuncia la deputata – tra i quali quello sviluppatosi nei giorni 19 e 20 luglio scorsi, e che ha portato alla distruzione di circa 50 ettari di bosco”. Nonostante i numerosi atti parlamentari presentati dalla Palmeri relativi alla riserva, infatti, la situazione non sembra essere affatto mutata positivamente. Nello specifico, la deputata chiede vengano messe in atto le adeguate misure di tutela e prevenzione; di cercare di comprendere “chi e con quali interessi” appicchi il fuoco; cosa ha fatto l’ente gestore ai fini della prevenzione; quali interventi di compensazione ha posto in essere; infine, come mai il servizio regionale antincendio venga attivato con sempre maggiore ritardo.

Dalle richieste di accesso agli atti targate M5S, si è scoperto che negli ultimi anni la situazione all’interno della riserva è addirittura peggiorata. L’area, infatti, individuata 30 anni fa come riserva orientata al fine di essere guidata verso lo stato climax vegetazionale, non ha mai visto raggiungere gli obiettivi prefissati; perdendo addirittura il 60% dell’intera copertura vegetale e soffrendo un enorme peggioramento complessivo dell’ecosistema, con fenomeni di desertificazione e dissesto idrogeologico.

“Rispetto alla gestione della riserva – afferma Palmeri durante l’audizione - la cosa che salta maggiormente agli occhi è la mancanza della figura del direttore”. “Ci chiediamo – continua la Cinquestelle – se l’ente gestore (la provincia di Trapani), che non si è mai avvalso di un direttore, abbia qualche idea di come impostare la gestione dell’area protetta”. Più volte la stessa stampa locale ha denunciato uno stato generale di assenza del gestore. Si tratta della stessa provincia che si giustifica in continuazione demandando, inoltre, azioni e responsabilità all'Ati che gestisce i servizi di fruizione al pubblico, o a volontari, o comunque dando l'autorizzazione a funzioni e compiti che sono di pertinenza dell'azienda foreste e demani, così come da decreto Arta.
“Nelle stesse relazioni consuntive del 2012, 2013, 2014 – conclude Palmeri - risultano numerose imprecisioni, refusi e copia-incolla; soprattutto, non vi è corrispondenza tra le relazioni consuntive e la realtà dei fatti. C'è scritto, per esempio, che si fa prevenzione antincendio quando in realtà sappiamo che la situazione va peggiorando di anno in anno; oppure, che si puliscono i sentieri quando gli stessi sono ormai chiusi dal lontano 2009”.
In ultimo la parlamentare Cinquestelle: “Accenderemo i riflettori sul Bosco d’Alcamo anche grazie al supporto della prefettura e su tutte le vicende che gettano ombre sul nostro territorio”. Infatti, proprio ieri mattina in IV commissione, il prefetto Falco ha assicurato massima attenzione e approfondimento di tutti gli atti che riguardano la riserva.


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