Approvata la Tasi, si riducono le spese ma l'aliquota resta uguale


Mentre a livello nazionale è in discussione l’abolizione della Tasi, il Consiglio comunale (con il voto contrario delle opposizioni) ha approvato la tassa sui servizi indivisibili relativi all’anno 2015, confermando l’aliquota del 21,30% dell’anno precedente, nonostante i costi dei servizi abbiano avuto una riduzione di circa 9 milioni di euro. In particolare sono considerati servizi indivisibili l’illuminazione stradale pubblica (10,5 milioni circa di euro), pubblica sicurezza e vigilanza (37 milioni circa), servizi cimiteriali (2 milioni circa), manutenzione delle strade e del verde (13,3 milioni circa), servizi socio-assistenziali (31 milioni circa), protezione civile (1 milione circa), tutela degli edifici (6,5 milioni circa), tutela del patrimonio artistico (100 mila euro circa), per complessivi 101,5 milioni di euro che vengono coperti in parte con questa tasse e in parte con altre entrate. Gli stessi servizi, nel 2014, erano costati 110 milioni.
Non è ben chiaro se il contenimento sia determinato da una virtuosa riduzione della spesa o degli stessi servizi, anche perché il provvedimento proposto all’aula è totalmente sprovvisto di ogni allegato che consenta di riscontrare le voci di spesa delle varie tipologie di servizi indivisibili e i loro dettagli, ma altresì di verificare nel complesso le modalità di copertura di questi costi. Invero la proposta appare anomala in primo luogo perché arriva a fine anno e dovrebbe riguardare l’esercizio 2015, collegato a un bilancio di previsione che non è stato ancora proposto all’aula e, tra l’altro, la stessa implica che i cittadini, probabilmente in costanza di una riduzione dei servizi, continueranno a versare gli stessi importi (essendo rimasta invariata l’aliquota), cosicché se nel 2014 la copertura dei costi era pari a circa il 19% (per 20 milioni di entrate rendicontate per la Tasi), nel 2015 aumenterà la copertura dei costi fino al 21%.
La proposta suscita alcune perplessità su determinate attività, come quelle relative alla manutenzione delle strade, dei marciapiedi e del verde, che vengono svolte dalla Rap con costi aggiuntivi al contratto di servizio dell’azienda, della quale il Consiglio non conosce e non ha votato né il bilancio né il budget 2015. Non è ben chiaro se la Tasi possa essere utilizzata per coprire, sia pure in parte, i servizi aggiuntivi di una partecipata. Inoltre, considerato che negli ultimi tre anni la pressione tributaria procapite è aumentata da 390 a 720 euro, alla luce della riduzione dei costi, questo atto avrebbe potuto essere un’occasione per ridurre le tasse, anche in relazione all’oggettiva carenza dei servizi (si pensi ad esempio al dissesto delle nostre strade o ai problemi di illuminazione per interi quartieri), per cui si continua a chiedere al cittadino un impegno economico notevole cui non corrisponde adeguata qualità ed efficenza dei servizi.
Tra gli indicatori rilevanti e che danno anche un’espressione dell’azione politica degli ultimi tre anni vengono sottolineati i seguenti dati: incidenza delle entrate tributarie sulle entrate comunali pari all’88,38%; pressione delle entrate pro capite pari a 813 euro nel 2014 (599 nel 2012); aumenta la pressione tributaria pro capite che dai 514 euro del 2012 passa ai 718 euro del 2014 (complessivamente 337 milioni nel 2012 e 487 milioni nel 2014).

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