“Quanto richiesto all’Italia da Bruxelles, ovvero di accelerare nel dare una cornice legale alle attività di hotspot per permettere l’uso della forza per la raccolta delle impronte dei migranti, è l’ennesima, e più che giustificata, tirata di orecchie che l’Unione Europea impartisce a Renzi e al suo Ministro degli Interni Alfano”.
Lo dichiara l’on. Salvo Pogliese, parlamentare europeo di Forza Italia-PPE, dopo l’anticipazione fatta dall’Ansa del rapporto della Commissione Ue sull’Italia in tema di immigrazione.
“Dopo i fatti di Parigi, e l’allarme terrorismo alzato ai massimi livelli in tutta Europa, è fondamentale identificare tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste. E per farlo – prosegue l’europarlamentare - è più che giustificato l’uso della forza nei confronti di chi non vuole farsi prendere le impronte digitali, di fronte alla sicurezza dei cittadini non è più tempo di falsi e deleteri buonismi, come quelli che hanno permesso nel 2014 a ben 65 mila migranti arrivati in Italia di ‘svanire’ nel nulla senza essere identificati.”.
“Ma ciò che è accaduto è la ‘naturale’ conseguenza delle storture del regolamento di Dublino 3 - conclude Pogliese - che impone allo stato di primo approdo il compito di accogliere i richiedenti asilo fino al completamento delle procedure burocratiche. Ecco perché molti migranti si sono rifiutati di essere schedati, e l’atteggiamento delle autorità italiane è stato blando anche per evitare l’intasamento delle nostre strutture di accoglienza. Anche per questo è fondamentale modificare il regolamento di Dublino 3.”.
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