Crocetta ci ha provato … Ma per Ircac, Irfis e Crias deve trattare con gli alleati

Le poltrone, almeno per il momento, restano vuote.
Parliamo naturalmente di quelle ambitissime poltrone che rientrano nella galassia delle nomine del Governo regionale 
e che sono foriere di laute
prebende per chi le occupa e – ancor più - di clientela elettorale per il vasto mondo di chi ci lavora e di chi ne può ricevere più o meno diretti vantaggi in termini di finanziamenti, appalti, contributi, concessioni, licenze e quant’altro.
Se ne parlerà insomma la settimana prossima in un quadro di soluzione globale. Tradotto in spiccioli dopo che il governatore Rosario Crocetta aveva tentato un blitz a sorpresa insediando un suo fedelissimo alla guida dell’ Ircac (dove siede da tempo immemorabile un commissario straordinario a nome Antonio Carullo) gli alleati di governo, leggi Udc e Pd, lo hanno richiamato all’ordine ricordandogli la “sacra legge” della spartizione politica.
Non perché non si fidino di Crocetta, invero abituato a frequenti colpi di mano non concordati e a occupare con i suoi fedelissimi più spazi possibile, ma perché decidendo insieme e contemporaneamente tutte le nomine, nessuno si alzerà dal tavolo a mani vuote.
Dovrà aspettare ancora un po’ quindi Sami Ben-Abdelaali, originario della Tunisia esperto personale del presidente nelle questioni con i paesi del Nordafrica. per potersi accomodare alla guida dell’Ircac. 


L’’ area Pistorio intanto reclama la guida dell’ Irfis al posto di Rosario Basile (già candidato alle elezioni con l’Udc) dimissionario per una grave vicenda personale.
E all’Irfis, c’è da ricordarlo, siede come vice l’onnipresente Patrizia Monterosso, che all’ombra di Crocetta ha incrementato sempre più le proprie fortune. E nella medio-banca siciliana, mercoledì è prevista una assemblea dei soci per l'allargamento del consiglio di amministrazione da tre a cinque membri e naturalmente la nomina del presidente.
E c’è poi la Crias, sotto crontrollo dell’Assessorato alle attività produttive. Ambita anche questa dell’Udc. E altri enti, non pochi, sotto l’egida di Cracolici e del suo Assessorato all’Agricoltura.
Presidenti, direttori, consigli di amministrazione. Un esercito prezioso da guidare all’assalto delle settanta poltrone che il prossimo autunno si renderanno libere all’ Assemblea regionale siciliana.
In tempi di diffuso disamore per la politica le clientele sono l’ultima arma in mano a chi punta a Palazzo dei Normanni

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