“Abbiamo chiesto incontri a tutte le istituzioni, e agli enti appalti, per ricordare a tutti che il diritto al lavoro deve essere garantito, come è scritto nella Costituzione, ma nei fatti viene continuamente negato”. Lo sostengono i segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Ignazio Baudo, Antonino Cirivello e Francesco Piastra, che lanciano un appello alle istituzioni preoccupati dalla drammatica situazione occupazionale di Palermo, che si sta aggravando con l'ormai imminente completamento di alcune grandi opere sul territorio. E' il quadro emerso nel corso dell'assemblea con i disoccupati edili e i licenziati dei cantieri della Sis. L'incontro, che si è svolto ieri pomeriggio presso la Cassa Edile, ha stabilito un piano di iniziative, per controllare e velocizzare l'iter burocratico e di realizzazione delle opere e dei cantieri che si apriranno nei prossimi mesi col Patto per Palermo, con la realizzazione dei depuratori, col Piano triennale opere pubbliche, col recupero del centro storico e con le opere relative al raddoppio ferroviario Ogliastrillo -Cefalù.
I sindacati degli edili hanno inviato richieste di incontro all'Autorità portuale, per gli investimenti sul porto di Palermo e di Termini Imerese, al commissario per le fogne e i depuratori per sbloccare i lavori al collettore fognario di Palermo e altre opere nei comuni di Trabia e Misilmeri, al sindaco della città metropolitana per le strade secondarie, ad Anas e Cas per le autostrade. Dal Comune di Palermo, inoltre, il sindacato degli edili aspetta la convocazione al tavolo per il monitoraggio degli appalti. “L'assemblea all'unanimità ha deliberato – aggiungono Baudo, Cirivello e Piastra – che se non arriveranno risposte a breve termine, ai primi di novembre organizzeremo delle manifestazioni degli edili”. Ieri è emersa anche l'esigenza di chiedere una convocazione alla Tecnis, con la richiesta di incrementare di altre 65 unità i livelli occupazionali. E il 13 ci sarà un confronto con l'azienda “Toto Costruzioni”, che da due anni ha firmato il contratto con Rfi per il raddoppio ferroviario della linea da Ogliastrillo-Cefalù fino a Castelbuono, opera – ancora non partita - che potrebbe occupare fino a 500 dipendenti.
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