Ztl a Palermo, ma é Giusto sopportare ancora Catania ?

di Giancarlo Drago
Quando, nel 2004, con molto affanno e ancor più sorpresa, ascese al Parlamento europeo, indossando l’improbabile maglia dei comunisti vetero e puri (leggi Rifondazione), per molti - in particolare per i credenti – fu la conferma che Dio esiste davvero.

Miracoli a parte, come mai potevano schiudersi le porte dorate di Bruxelles per quell'insegnante trentenne, pacioccone e sorridente, che in pochi prendevano sul serio malgrado i suoi patetici sforzi. Eppure Giusto Catania, raccattando in un ampio collegio poco più di diecimila voti, volò a Bruxelles a raccogliere quelle laute prebende che in cuor suo, da vero militante, non avrebbe mai ambito. 

Ma il miracolo di levarselo da torno, per i Palermitani, durò il tempo di una legislatura. Se lo ritrovarono qualche tempo dopo tra i piedi arruolato dal sindaco Orlando, che nelle sue legioni ha sempre accolto di tutto e di più. 

Dal 2012 infatti si esercita in giunta comunale – novello dirigente scolastico e assessore – dedicandosi prevalentemente a immigrati, comunicazione, decentramento e servizi demografici. E fin qui con danni limitati per l’afflitta popolazione cittadina alle prese con mille problemi quotidiani. 

Ma nel 2014, ignorando che il buon Catania sia stato addirittura finalista, durante il mandato europeo, di un premio come miglior parlamentare per la sezione riguardante i diritti civili e la giustizia, il sindaco decide di affidargli anche la mobilità urbana, ovvero quell’unico enorme problemino che da sempre – anche secondo Jonny Stecchino – affligge Palermo: il traffico. 

E lì Catania ha sacrificato diritti civili e giustizia per i palermitani che adesso si ritrovano , confusi e arrabbiati, ad affrontare l’ultima edizione della Ztl . 

Fin qui la storia, la cronaca ci dirà il resto.




Nessun commento:

Posta un commento