OPERAZIONE ANTIMAFIA “SCACCO MATTO” TRE MISURE CAUTELARI PERSONALI E SEQUESTRI

Dalle prime ore dell’alba di oggi 10 novembre 2016 militari della Guardia di Finanza del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo (Proc. Agg. dr. Vittorio TERESI e Sost.ti dr. d.ssa Annamaria PICOZZI, d.ssa Amelia LUISE e dr. Roberto TARTAGLIA),
hanno eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari e due misure applicative dell’obbligo di dimora emesse dal G.I.P. d.ssa Alessia Geraci, nei confronti di altrettanti cittadini italiani, per i reati di violenza privata, aggravata dalla finalità di agevolare Cosa nostra, trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di denaro di provenienza illecita. 
Contestualmente agli arresti sono in corso di esecuzione varie perquisizioni nella città di Palermo e provincia, nonché il sequestro preventivo :
dell’intero patrimonio e del complesso aziendale di due ditte individuali riconducibili agli indagati coinvolti nelle condotte di reimpiego di proventi illeciti;
di rapporti bancari intestati ad uno degli indagati.
L’operazione “SCACCO MATTO” scaturisce dallo sviluppo di autonomi spunti investigativi emersi nel corso di specifiche e più ampie indagini condotte nei confronti di esponenti della nota famiglia GALATOLO, attiva nel mandamento mafioso palermitano di “Resuttana”, volte all’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti, nonché alla repressione di reati di natura economico - finanziaria e di delitti contro la persona.
Nello specifico, l’odierna operazione si è concretizzata nell’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di VACCARO Fabrizio (Palermo, 09.03.1969), ritenuto responsabile del delitto di violenza privata, aggravato dall’art. 7 del D.L. 152/1991 (avendo agito con “metodo mafioso”) e di due misure cautelari dell’obbligo di dimora nei confronti di GALATOLO Giovanni (Palermo, 20.06.1967) e GALATOLO Angelo (Palermo 14.02.1960), ritenuti responsabili rispettivamente del delitto di trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di denaro di provenienza illecita.

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