"L'esito della votazione notturna che consente al catastrofico sindaco di Messina di restare in carica, sia pure con 23 voti di sfiducia, 10 contrari e 5 astenuti, denota che le norme che regolano gli enti locali vanno restituite alle regole della democrazia, eliminando le forzature in nome di una falsa stabilità; la confusione del PD, spaccato anche nella votazione messinese, si trasmette sulla funzionalità a tutti i livelli, sacrificata per la conservazione delle poltrone (tre consiglieri su quattro hanno scelto questa via). E determinante risulta ancora, con le astensioni, il redivivo Genovese, che preferisce mantenere in vita un sindaco dannoso ma debole e condizionabile, secondo il modello già sperimentato da tutti a Palermo con Crocetta".
Lo dichiara in una nota Francesco Attaguile, coordinatore regionale di Centro Democratico in Sicilia.
"Di fronte al degrado della politica e al disastro dell'amministrazione rappresentato anche dalla situazione messinese non c'è che la via della rivolta dei cittadini, con una coalizione civica intorno a persone affidabili e completamente nuove, di fronte alla quale i partiti dovranno scegliere fra la vecchia palude e una prospettiva di grande orizzonte per la Città', l'Area metropolitana e la Regione dello Stretto al centro del Mediterraneo. I cittadini saranno anch'essi chiamati a scegliere fra la protesta distruttiva, già sperimentata con i disastri di Accorinti, e la costruzione di un avvenire del tutto nuovo fondato sulla qualità delle persone e dei progetti", conclude Attaguile.

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