Finanziaria approvata in Commissione Bilancio Crocetta: riflettete su Cas e Riscossione

E’ stata approvata intorno alle 3 di notte in commissione Bilancio dell’Ars la manovra finanziaria. Alla fine a votare sono stati in nove, sei i deputati assenti nelle fila della maggioranza: i documenti finanziari e il cosiddetto “collegato” sono passati con 5 voti a favore, 2 contrari e 2 astenuti.
Fondamentali le opposizioni, la presenza fino al voto finale dei 2 componenti dei 5stelle ha consentito il mantenimento del numero legale. Determinanti i voti a favore del presidente della commissione, Vincenzo Vinciullo (Ncd), e del deputato del Psi Giovanni Di Giacinto, che pur non condividendo l’impostazione della manovra data dal governo, hanno deciso di votarla per evitare il tracollo. A favore i tre deputati del Pd presenti: Giuseppe Lupo, Nello Dipasquale e Giovanni Panepinto.

Da domani inizia dunque l’esame dell’Aula per approvare la manovra entro la fine del mese, ultima data disponibile per la chiusura dell’esercizio provvisorio.
Tra le misure della manovra approvata dalla Commissione Bilancio, previsti 700 milioni in tre anni a favore dei disabili e la ri-costituzione dell’ufficio stampa della Regione formato da giornalisti reclutati sulla base dei curricula che saranno assunti con contratto a tempo determinato. Approvato anche un emendamento che allinea Riscossione Sicilia all’ente nazionale, un primo passo verso la liquidazione della partecipata regionale.

E’ stata data copertura a tutte le richieste fatte pervenire dal Governo per i diversamente abili che ammontano, quest’anno, a 84 milione 670 mila euro, a 158 milioni per il 2018 e 2019. Inoltre 11 milioni e mezzo di euro per le comunità alloggio per disabili e ulteriori 50 milioni di euro derivanti dai risparmi delle gare della centrale acquisti del settore sanitario. Sono stati stanziati, oltre 122 milioni di euro per le ex Province, cosi’ suddivise: 91 milioni e mezzo proveniente dall’accordo con lo Stato, 12 milioni di euro da risorse provenienti dalla sanità e 19 milioni 150 mila euro per i ragazzi e le ragazze diversamente abili, inoltre sono state previste 47 milioni per 2018 e 2019. Oltre 50 milioni di euro per i consorzi di bonifica, 26 milioni di euro per Riscossione Sicilia di cui si è proposta la chiusura a partire dal 1 luglio cosi’ come previsto nel resto del Paese con la salvaguardia dei posti di lavoro. Per le spettanze dovute agli Asu e alle varie categorie di precari sono state individuate le risorse anche per il pagamento degli emolumenti della mensilità di dicembre 2016, attraverso il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 2 milioni e mezzo di euro cosi’ come per i consorzi di bonifica sono state individuate le risorse per pagare gli arretrati del 2015 e del 2016. Sempre per la categoria dei precari sono previsti maggiori impegni a partire da quest’anno per 3 milioni e 700 mila euro. 6 milioni di euro sono stati destinati agli sportellisti, in maniera tale che al più presto possano partire le attività legate alla Politiche Attive del Lavoro. Un milione di euro per gli oratori, i consultori e il recupero degli organi delle Chiese oltre all’incremento, su mia proposta, delle risorse destinate alle donne vittime di violenza. Sono stati assunti provvedimenti per istituire l’albo dei lavoratori del servizio idrico che hanno perso il posto di lavoro.

“Questa notte per assenza della maggioranza che sostiene questo Governo, sono stato costretto a votare la legge di stabilità”. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio dell’Ars. “Infatti – sottolinea -, il provvedimento è passato con il mio voto favorevole, con quello di Di Giacinto e di tre esponenti del Pd presenti e grazie al fatto che i 5 stelle sono rimasti in commissione per garantire il numero legale. Ho dovuto votare, altrimenti i diversamente abili, le province, le imprese, gli sportellisti, i precari, i lavoratori dei consorzi di bonifica sarebbero rimasti privi degli strumenti finanziari e amministrativi. Domani la manovra arriva in aula e speriamo che la maggioranza sia presente perché non è ammissibile ne sopportabile l’idea che chi è all’opposizione debba essere violentato dalla indifferenza della maggioranza”.

“Abbiamo, in Commissione Bilancio, cercato di aggiustare nei limiti del possibile e del consentito la manovra – aggiunge Vinciullo – per renderla meno indigesta ai Siciliani, apportando modifiche sostanziali come quelle legate ai capitoli di bilancio su cui sono stati prelevate le risorse destinate ai diversamente abili. La manovra del governo prelevava lo stanziamento per il 2018 e 2019 sulla mancata riduzione dell’Irpef e l’Irap, abbiamo cambiato questa impostazione prelevando quanto necessario da una rimodulazione di risorse interne a cominciare dall’Iva e ciò per evitare che non venisse mantenuto l’impegno che era stato assunto con i siciliani, quello di ridurre dall’anno prossimo le tasse cosi’ come era stato stabilito con una legge Regionale”.

I Cinquestelle sottolineano in una nota ufficiale che molte norme contenute nella manovra sono “grilline”: “esenzione ticket per gli inoccupati, indennizzo per le imprese danneggiate dalle opere pubbliche, biglietti on line per musei ed aree turistiche. E ancora stop agli affitti d’oro per gli immobili in uso alla Regione, possibilità di pagamento dei ticket sanitari nelle tabaccherie, scomputo dei canoni di locazione nell’acquisto dei capannoni industriali e correttivi per fare ripartire la legge sulle professioni motorie, cosa che permetterà numerose assunzioni nelle palestre dell’isola. C’e’ tanta roba targata M5S nelle pieghe della manovra finanziaria uscita stanotte dalla commissione Bilancio e attesa ora al vaglio dell’Aula”.

Il presidente della Regione Rosario Crocetta nel pomeriggio ha inviato una lettera aperta ai deputati, chiedendo di rivedere in aula la loro posizione su due norme bocciate in Commissione: la trasformazione del Consorzio autostrade Siciliane in società e la messa in liquidazione di Riscossione Sicilia.

“La bocciatura della proposta di trasformazione del Cas in società per dare origine a una società unica con Anas – sottolinea il Governatore -, blocca tutto il piano degli investimenti per la rete autostradale siciliana, causando un danno economico all’occupazione, al Pil e alla crescita della Sicilia. La situazione attuale è veramente paradossale. Da un lato l’Anas possiede le risorse per fare gli investimenti, ma non ha la concessione per la rete autostradale siciliana; dall’altro il Cas è titolare della concessione, ma non ha le risorse necessarie. Nel recente passato, si e’ tentato anche di avviare in project financing il progetto di completamento della rete autostradale siciliana, ma da indagini di mercato e’ venuto, con chiarezza, fuori che tale rete si rivela antieconomica per i privati”. “Le questioni relative, poi, al pagamento del pedaggio, da estendere a tutta la rete, sono irrilevanti – aggiunge Crocetta -, se si considera che alcun pedaggio può essere imposto se non esistono arterie stradali alternative, alla tratta di autostrada sottoposta a pedaggio. Si sottolinea che nella tratta Palermo-Catania non esistono vie alternative e che l’imposizione del pagamento di un pedaggio puo’ essere effettuata solo quando tali vie saranno create. In atto rimane la questione di un Cas indebitato e costretto a pagare i debiti dell’Anas per contenziosi pregressi relative alla rete autostradale costruita nel passato e che e’ impossibilitato a fare investimenti. Credo che sia importante rivedere la decisione presa in commissione approvando tale progetto di trasformazione, per consentire alla Sicilia di avere una rete stradale degna di questo nome, tale da favorire lo sviluppo dell’Isola”

“Relativamente alla liquidazione di Riscossione Sicilia – prosegue Crocetta -, occorre valutare le conseguenze di un percorso repentino e non concordato con lo Stato. E’ evidente che per fare un accordo con l’agenzia nazionale, occorre intanto che tale agenzia esista. In atto tutta l’attivita’ di riscossione in Italia viene effettuata da Equitalia, che essendo in liquidazione, non puo’ allargare le proprie competenze. Di fatto, si creerebbe una paralisi in una fase molto delicata che interessa centinaia di migliaia di siciliani che vorrebbero rottamare il proprio debito nei confronti di riscossione Sicilia. L’altro elemento su cui riflettere e il fatto che, a partire dal 2017, attraverso l’accordo con lo Stato, la Regione preleva direttamente le proprie entrate fiscali senza passaggi intermedi nazionali. E’ evidente, che riportando la riscossione sistema nazionale, si introduce un passaggio intermedio che priva la regione di tale diritto. Sta da se’ che per l’anno in corso si determinera’, in assenza di un ente che gestisca la riscossione, un incentivo a non pagare che avra’ conseguenze terribili sul bilancio consuntivo, che puo’ vanificare tutti gli sforzi effettuati, in questi anni per il risanamento finanziario delle casse della Regione”. “Voglio, infine, sottoporre alla vostra valutazione – conclude Crocetta -, la questione del contenzioso, in via di definizione, con Montepaschi, per centinaia di milioni di euro, che verrebbe sottratto alla regione, per diventare tutto di gestione nazionale. Invito pertanto, con la visione esclusiva della difesa degli interessi della Sicilia, a riconsiderare la questione di Riscossione Sicilia, sottraendola alla polemica sulla sua governance per riportarla nell’ambito della difesa degli interessi della nostra Regione”.


Cronache Parlamentari Siciliane

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