DAI LUOGHI DELLA FORMAZIONE ALLE CITTÀ SULLE NOSTRE VITE E SUI NOSTRI TERRITORI

Oggi ricorre il Primo Maggio e tante le piazze, anche in Sicilia, si sono colorate e si riempite dei tanti e delle tante che ancora, al settantesimo anniversario dalla Strage di Portella della Ginestra,
credono nella gravità della repressione, nell’importanza della memoria e nella centralità della rivendicazione dei diritti. Anche per noi ha un ruolo fondamentale ricordare quanto sia stato importante lottare e quanto lo sia anche oggi, in particolare in questa fase, mentre è in atto un lento smantellamento dei diritti e
dei concetti stessi di futuro e di lavoro. Un lavoro che manca, da cui intere generazioni sono state tagliate fuori, e dal cui completo
rinnovamento dobbiamo ripartire; infatti anche dalla ricostruzione di una nuova idea di lavoro potrà partire una trasformazione della società che si basi sulle competenze e sulle necessità di ciascuno,
che veda l’interesse generale, e non l’arricchimento di pochi, come suo fine ultimo. La nostra infatti è ormai una società in cui sempre di più si vede un divario tra ricchezza e povertà, e se quest’ultima è più diffusa, la prima è concentrata nelle mani di pochissimi, di quei pochi, diquei 7, che si stanno riunendo in tutta Italia e si riuniranno a Taormina, in occasione del G7, per decidere sulle nostre vite e sui nostri territori. Noi siamo molti più di 7, viviamo ogni giorno strade, città e scuole, vogliamo essere interpellati, vogliamo riprenderci potere decisionale ed incidere sull'agenda politica di chi evidentemente conosce pochissimo il Paese e i suoi problemi.
Lavoro, scuola, conoscenza, sanità, diritti umani e civili, pace e dignità queste sono le parole chiavi di tutte e tutti noi, cittadine e cittadini, siciliane e siciliani in particolare, che assistono, da
troppo tempo impotenti ad abusi sulle nostre terre, e che hanno adesso voglia di prendere parola e di riconquistare decisionalità dal basso. Oggi siamo stati in ogni città ed in particolare siamo stati a Lentini perché non abbiamo intenzione di tacere, come studentesse e studenti siciliani,di fronte all’ennesima prepotenza della Giunta
Crocetta e crediamo fortemente nella battaglia sull’Armicci e l’abbiamo dimostrato con i nostri corpi e le nostre energie. Siamo stanchi di non essere consultati, di subire scelte scellerate sui nostri territori e sulle nostre città, di assistere inermi ad ingiustizie e disuguaglianze, da ora in poi, dai luoghi della formazione,
sulle nostre vite e sui nostri territori, DECIDIAMO NOI!

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