Noi Con Salvini Sicilia: Nel venticinquesimo anniversario della strage di Capaci L’intervento dell’on. Angelo Attaguile, in rappresentanza della Lega, alla Camera dei deputati in ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta.

Presidente, in questa pagina di storia, una fra le più nere del nostro Paese, sono morti, oltre a Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e tre agenti della scorta. Come ricordano le parole di Giovanni Falcone, la lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a fare il proprio dovere, senza ipocrisie o interessi personali, da parte di tutte le istituzioni, dalla magistratura alla politica e alle forze dell’ordine, dando certezza al diritto e senza la cultura del sospetto; bisogna distinguere le valutazioni dalle prove giudiziarie. Era un garantista e nel momento in cui si avanzava un’accusa nei confronti di personaggi di un certo spessore diceva: “O hai elementi concreti oppure è inutile azzardare ipotesi indagatorie e ipotesi di contestazione di reato che si risolvono a favore di una crescita di prestigio nei confronti del soggetto che diventerà vittima della giustizia del nostro Paese”. Ieri il Consiglio superiore della magistratura ha desegretato gli atti che lo riguardavano e ciò sarà valutazione di ulteriore riconoscimento morale per il modo con cui ha combattuto correttamente la mafia. La mafia non è affatto invincibile. Queste erano parole condivise anche dal magistrato antimafia Paolo Borsellino che perse la vita in un successivo attentato a distanza di meno di due mesi da quello del suo amico fraterno Giovanni Falcone, il 19 luglio dello stesso anno nella “strage di via D’Amelio”. Borsellino denunziò, con forza e senza nessun ricorso alla diplomazia, la costante opposizione al lavoro e al metodo di Giovanni Falcone di parti consistenti delle istituzioni, che hanno agito per isolare il fondatore del pool antimafia e per rendere impossibile il suo impegno. In questo senso Borsellino riferiva che Falcone cominciò a morire nel gennaio 1988, quando il CSM gli preferì un altro magistrato per la carica di procuratore capo di Palermo. Alla luce di queste considerazioni è necessario, quindi, sempre maggiore impegno delle istituzioni ad ogni livello, sia in termini di vigilanza sia in termini di coordinamento. Infatti, è fondamentale per un contrasto efficace al fenomeno mafioso che le istituzioni locali si impegnino correttamente nelle proprie funzioni. Dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti di Falcone e Borsellino anche alle prossime competizioni elettorali.





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