ELEZIONI, MUSUMECI: « IN SICILIA MAI PIU SEGGI APERTI DI NOTTE»

«Alle prossime elezioni amministrative in Sicilia lo spoglio delle schede votate inizierà nei seggi l'indomani mattina e non più a seguire dopo la chiusura delle cabine». La proposta è dell'esponente dell'opposizione all'Ars Nello Musumeci, che ha presentato un apposito disegno di legge per la modifica delle disposizioni riguardanti l'elezione dei sindaci, dei consigli comunali e degli organi circoscrizionali. «L'attuale normativa - spiega il deputato - ha evidenziato una serie di difficoltà che hanno gravato sulla speditezza delle operazioni di spoglio, mettendo a dura prova la resistenza fisica dei componenti dei seggi elettorali. «L'applicazione delle norme vigenti ha causato uno stato di enorme disagio tra i soggetti componenti i Seggi elettorali, in quanto i presidenti, i segretari e gli scrutinatori si sono insediati nei rispettivi seggi alle ore sei della domenica mattina e, terminate le operazioni di voto alle ore 23, dopo una ininterrotta giornata di lavoro, hanno dovuto iniziare le operazioni di scrutinio fino alla chiusura dei verbali, anche dopo ventiquattr'ore di lavoro». Nello Musumeci ricorda, nella sua relazione al disegno di legge, l'esperienza offerta dalla città di Palermo nell'ultima consultazione dell'11 giugno, per la contemporanea elezione per il rinnovo del sindaco, del consiglio comunale e degli organi circoscrizionali: «i componenti dei seggi hanno dovuto effettuare due distinti scrutini, entrambi resi più impegnativi dalla concomitante novità del doppio voto di genere, del voto disgiunto e dell’effetto trascinamento, tanto che, nella quasi totalità dei seggi della Città capoluogo, le operazioni di scrutinio si sono concluse solo nella tarda serata del lunedì. Né appare superfluo evidenziare come la successione degli adempimenti ed il massacrante tour de force al quale i componenti dei seggi sono stati sottoposti abbiano da un lato determinato l'intervento, in più occasioni, dei sanitari del 118; dall'altro hanno, in molti casi, pregiudicato la fluidità e sistematicità del lavoro di scrutinio». Il disegno di legge di Musumeci prevede, quindi, la chiusura dei seggi elettorali alle 23 di domenica «la apposizione dei sigilli all'urna, agli incartamenti ed il rinvio dello scrutinio alle ore otto del giorno successivo. Quindi, sigillata la porta di ingresso del seggio, il presidente affida la custodia del locale e la vigilanza esterna della sala alla forza pubblica, alla quale nessuno può avvicinarsi». «Alle ore otto del giorno successivo – si legge ancora nella proposta di modifica – il presidente ricostituisce l’ufficio del seggio elettorale di sezione e –constatata l’integrità dei mezzi precauzionali apposti sulle aperture ed agli accessi della sala, nonché l’integrità dei sigilli del plico e dell’urna– dà inizio alle operazioni di scrutinio».

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