Carceri palermitane e violazione dei diritti umani. Lettera aperta di Figuccia al Presidente della Repubblica.


"Quali garanzie per i parenti dei detenuti? È vergognoso assistere allo scempio di intere famiglie che pur di vedere, magari dopo molto tempo, il proprio congiunto detenuto, stanno in piedi ad attendere l'apertura dei cancelli sotto il sole cocente e a breve, al freddo e al gelo con contenitori e sacchetti tra le mani - è quanto afferma Angelo Figuccia,
presidente del comitato per i diritti dei cittadini che prosegue - è una problematica che si ripropone per tutte le carceri palermitane che non sono dotate di apposite strutture di accoglienza e sale d'attesa per chi si accinge ad avere i colloqui con il familiare detenuto. È in atto - prosegue Figuccia - una palese violazione di diritti umani che ricade su soggetti che non hanno alcuna colpa se non quella di essere legati affettivamente a uomini dietro le sbarre per reati di ogni tipo. Se consideriamo poi che a ciò si aggiunge il disagio di vedersi passare davanti i veicoli che transitano nei pressi dei cancelli là dove insistono le case circondariali senza alcuna privacy per i familiari, ci rendiamo conto di come si tratti di una scenografia alquanto infelice. Come Comitato per i diritti dei cittadini chiediamo a Lei, caro Presidente, di prendere seriamente in considerazione questo disagio che ormai da tempo continua a perpetrarsi sistematicamente e di interloquire presso gli organi competenti al fine di trovare una soluzione".

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