Lavoro: Landini (Cgil), senza cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali l’Italia rischia di non cogliere i segnali di ripresa che si avvertono in Europa

“Nella legge di stabilità, che andrà presto in discussione, devono cambiare tante cose per quanto riguarda le politiche industriali e di sviluppo, le pensioni, gli ammortizzatori sociali. Rischiamo altrimenti che il nostro paese colga male e con ritardo i segnali di ripresa che si stanno manifestando in Europa”. Lo ha detto il segretario confederale nazionale Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a Palermo al direttivo della Cgil Sicilia. Landini ha aggiunto che “interventi come il Jobs act e i finanziamenti a pioggia alle imprese senza il vincolo di reinvestire nel territorio hanno dimostrato la loro inefficacia. In circa 4 anni- ha specificato Landini- sono stati distribuiti con sistemi di decontribuzione 40 miliardi, con risultati insoddisfacenti sotto il profilo dello sviluppo e dell’incremento dell’occupazione. Ecco perché oggi contestiamo anche l’ipotesi di decontribuzione alle aziende che assumono giovani, perché non servirà a migliorare il quadro occupazionale generale e neanche quello giovanile”. A proposito della ripresa testata dall’Istat Landini ha rilevato “quanto questa non riguardi il Mezzogiorno, i giovani e neanche la fascia tra i 35 e i 50 anni, contraddizione- ha detto- indicativa dell’inefficacia delle politiche nazionali dell’occupazione”. Landini ha invocato un “cambio di rotta mettendo in campo una visione di sistema e piani straordinari di investimenti pubblici e privati per la qualità e la sostenibilità ambientale dei sistemi di produzione in direzione di filiere prioritarie quali ad esempio la mobilità, l’energia, l’agroalimentare, i servizi pubblici ma anche per le manutenzioni del territorio, quanto mai indispensabili come dimostrano i fatti drammatici di questi giorni”. E ha ancora detto che “senza un cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali si rischiano l’aumento della precarietà, nuovi licenziamenti in un quadro incerto per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali che rischiano di finire, mentre con il jobs act i licenziamenti oggi costano meno della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà, cosa che va cambiata”. Per Landini “le scelte compiute in materia di industria 4.0 sono invece una novità positiva. Esse vanno ora finalizzate- ha sottolineato- e accompagnate con un piano straordinario di formazione permanente rivolto a tutte le persone che lavorano”. In tema di pensioni, i il segretario Cgil ha sostenuto che “è necessaria una modifica della riforma Fornero, impedendo l’innalzamento ulteriore dell’età pensionistica, riconoscendo il lavoro di cura e la gravosità dei lavori, rendendo flessibile l’uscita, garantendo una pensione pubblica dignitosa per le giovani generazioni”.

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