Caltagirone - Beni confiscati alla mafia: affidati alla Caritas terreni agricoli per 32 ettari e fabbricati rurali

Saranno affidati in concessione gratuita per 20 anni, alla Caritas diocesana, che ha presentato l'unica domanda pervenuta nei termini fissati, i beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al Comune di Caltagirone, per i quali lo stesso Comune aveva emesso apposito bando a favore di associazioni e/o cooperative Onlus o altri organismi simili. E' così giunta alla conclusione (la definizione dei residui "passaggi" è prevista entro un mese circa) la selezione pubblica per l'individuazione delle cooperative sociali Onlus, di enti, associazioni di enti locali, comunità terapeutiche e centri di recupero, organizzazioni di volontariato e associazioni di protezione ambientale a cui concedere in uso gratuito i beni che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha trasferito al Comune. Si tratta, in concreto, di terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali. I fondi e i fabbricati in questione si trovano in località Renelle – Bongiovanni e sono i beni confiscati in applicazione della legge contro la criminalità organizzata a Sebastiano Rampulla, nato nel 1946 e morto nel 2010. La Caritas contempla un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell'azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell'uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l'avvio di varie attività sociali. Previsto l'impiego di una decina di operai. "Siamo contenti – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo - che questi beni possano finalmente essere utilizzati secondo una funzione altamente sociale e produttiva".

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