Impresentabili Sicilia, Valeria Grasso: "Vuoi vedere che qualcuno in futuro farà le liste elettorali nelle carceri?


"Lo Stato non può pretendere che i cittadini rispettino le leggi con il massimo rigore e poi lasciare che un indagato, per di più agli arresti domiciliari, continui ad essere candidato, in questo caso, alle elezioni regionali siciliane. Non si possono usare due pesi e due misure. Le persone non possono essere sottoposte a queste forme di giustizia ingiusta. Ma che figura ci fanno le Istituzioni se questa persona viene persino eletta e sarà seduta nel Parlamento siciliano a rappresentare tutti noi? Mi viene da chiedere poi come dovrebbe fare a presenziare alle sedute d'aula se è ai domiciliari... Visto come vanno le cose, magari qualcuno creerà un apposito servizio di videoconferenza? La parola 'candidato' NON DEVE far rima con la parola 'indagato'. Io come testimone di giustizia che in questi ultimi anni ha dovuto sacrificare parte della propria vita per aver detto no alle estorsioni e alla mafia, sono andata in giro per l'Italia promuovendo la legalità nelle scuole e tra i giovani. Come posso continuare a dire alle persone 'rivolgetevi con fiducia alle Istituzioni'? Chi lo ha candidato, che ha alle spalle anche un'incarico come presidente della Commissione regionale Antimafia, dovrebbe prendere immediatamente dei provvedimenti. Se non lo fa lui, che lo facciano le Istituzioni. Altrimenti è meglio che le parole 'legalità', 'giustizia', 'cambiamento' scompaiano dai nostri discorsi. Vuoi vedere che dal prossimo anno in poi qualcuno potrà sentirsi autorizzato persino ad andare davanti alle carceri e fare le liste elettorali con i peggiori delinquenti che stanno dietro alle sbarre?". A dichiaralo è Valeria Grasso 

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