Nella cera d’api il segreto della stabilità della plissettatura delle tuniche egizie


Il Gruppo “Sintesi e Caratterizzazione di Nanomateriali”, facente capo al prof. Eugenio Caponetti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF) dell’Università degli Studi di Palermo,
ha contribuito a svelare il segreto della stabilità della lavorazione delle tuniche egizie del 4000 a.C., oggi conservate presso il Museo Egizio di Torino. La scoperta scientifica, frutto di un progetto di ricerca sulla collezione di tessuti del Museo Egizio, che coinvolge restauratori specializzati, egittologi della Soprintendenza torinese e del Museo, ha svelato l’uso della cera d'api come appretto per conferire alle tuniche di lino una fitta plissettatura resistente fino ai nostri giorni. I risultati dell’indagine, presentati al X Congresso dell’Associazione italiana di Archeometria (AIAr) tenutosi a Torino, nascono dalla collaborazione tra il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, il CNR-IPCF di Messina e il Museo Egizio di Torino. Il team procederà all’ampliamento della ricerca sui tessuti sulla base di una convezione, in via di definizione tra i partner, con l’obiettivo di ottenere una panoramica più ampia su questi particolari capi di abbigliamento.


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