Cassazione: arresti domiciliari per Zamparini. L’ex patron: E’ una vergogna per Palermo

Ancora amarezze dalla Sicilia per l’ex patron del Palermo calcio Maurizio Zamparini.
La Corte di Cassazione ha infatti dato il via libera, allo stato degli atti, alla misura cautelare degli arresti domiciliari per cui nelle prossime ore dovrà essere accompagnato nella sua abitazione. Diventa definitivo il provvedimento del Tribunale del Riesame.
Zamparini è accusato di falso in bilancio, riciclaggio e autoriciclaggio, e di alcuni reati fiscali. 


Nella stessa indagine sono coinvolti il figlio, la segretaria Alessandra Bonometti, cinque professionisti e l’ex presidente della società Giovanni Giammarva accusati, a vario titolo, di false comunicazioni sociali, ostacolo alle funzioni di vigilanza della Co.Vi.So.C., sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Contestualmente alle indagini penali, la Procura aveva chiesto anche il fallimento della società Us Città di Palermo. L’istanza, però, è stata respinta. Su quel processo e sul giudice Giuseppe Sidoti che presiedeva il collegio fallimentare c'è un'altra indagine dei pm di Caltanissetta.

A ottobre il Tribunale aveva deciso che Zamparini dovesse andare ai domiciliari. Il Giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta di misura cautelare sostenendo che non ci fossero esigenze cautelari. La Procura aveva presentato un ricorso firmato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvo De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Francesca Dessì. Il collegio composto da Antonia Pappalardo, Giuliano Castiglia ed Erika Di Carlo diede ragione ai pm. Quindi il ricorso in Cassazione da parte dei difensori.

"Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l'amore che ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero". Lo ha dichiarato all'Ansa Maurizio Zamparini. "Questo è il mio unico pensiero - dice l'ex patron rosanero - Con molta compassione verso chi mi ha fatto e sta facendo del male".





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