Convegno misure prevenzione. Di Vitale:”Redditività azienda non è solo compito dell’amministrazione giudiziaria.

di Ambra Drago
I provvedimenti di natura patrimoniale, quali sequestro e confisca nonché il riutilizzo dei beni per garantire una redditività e un giusto inserimento nel mercato, sono questi i temi affrontati nel corso del Convegno Nazionale di villa Malfitano, messo in piedi da Advisora Milano rappresentata da Salvatore Leone Giunta avvocato e amministratore.Un evento formativo che ha visto la partecipazione di avvocati, dottori commercialisti ma anche di elementi della Guardia di Finanza e della magistratura. 
Ritengo che ci debba essere un lavoro di squadra il magistrato deve conoscere l’amministratore e averne fiducia, un binomio indissolubile e importante.  “ Sono un giudice penalista e so quanta incidenza ha questa materia, delle misure di prevenzione hanno nella comunità-sottolinea Fabio Marino- vicario del presidente di Corte d’ appello di Palermo. Dalle intercettazioni sappiamo che i mafiosi sono preoccupati dall’efficacia delle Misure. Il titolo di questo convegno mi fa riflettere, se per bilanciamento intendiamo un’amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati che risponda alle esigenze di mercato e avvii sul percorso di positivo inserimento allora io sono convinto che ciò è possibile. Se invece noi pensiamo all’obbligatorietà dell’azione penale non può tenere conto delle conseguenze eventualmente negativo”. Successivamente ha preso la parola Fabrizio Sgembri-Ordine dei commercialisti: “ È fondamentale ribadire che queste miaure rimangano in vigore e credo che la riforma principale che andrebbe fatta dovrebbe essere fatta sulla denizione di azienda data dal codice civile. L’idea che l’azienda sia un  complesso di beni è un’idea distorcente . Oggi la materialità è meno rilevante. Poi per quanto riguarda l’amministratore deve capire se la misura ha riguardato realmente l’azienda e se quella realtà può rimanere sul mercato. Le aziende sequestrate e confiscate possono rimanere in vita”. Al convegno ha partecipato anche il procuratore aggiunto di Trapani, Maurizio Agnello: “ In generale le misure ablatorie sono efficaci. E un paio di volte mi è capitato di vedere un soggetto in custodia cautelare in carcere che mirava a liberarsi suoi beni nonostante si trovasse in un regime detentivo.Le misure servono per contrastare ogni forma di criminalità non solo mafiosa”. Il punto fondamentale sottolinea il presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale è quello di mantenere sul mercato l’azienda confiscata e non può essere risolto solo dall’amministrazione. Occorre un interlocuzione tra le parti e la nuova firma di un protocollo tra le diverse parti sul tema della gestione. In questo convegno nazionale hanno partecipato anche diversi avvocati, tra cui il consigliere Immordino: “Ricordo la mancata realizzazione dello svincolo di via Perpignano a Palermo che non ha avuto luogo per via dell’accertamento del legame dell’azienda che avrebbe sovuto fare i lavori con la criminalità organizzata. Mi riferisco all’ art. 34 bis de Codice antimafia ovvero la possibilità per l’azienda destinatario del provvedimento interdittivo di poter impugnare davanti al tribunale per chiedere anche il controllo giudiziario”. Riflessioni condivise dall’avvocato Giuseppe Miria dell’Aiga di Palermo: “ Chi si approccia a questa materia deve essere davvero preparato. Mi auguro che questo sia l’inizio di un tavolo tecnico e di una stretta collaborazione e mi auspico interventi specifici su tutto ciò che riguarda l’azienda come può essere la riforma fallimentare o quella della procedura esecutiva.” A concludere la prima fase di lavori i saluti di Alessandro Arlotta di Edicom : “La nostra azienda si occupa di gestione vendita telematica e pubblicità legale e abbiamo da sempre avviato un rapporto con il Tribunale e per me è importante sostenere come Sponsor un convegno che affronta determinate tematiche”.

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