Dermatologia, Pubblicata la Raccolta Completa dei Riferimenti Scientifici del Metodo Ruffini

“Si deve sapere che l’ipoclorito di sodio non è una cura alternativa, per altro mi domando a cosa mai dovrebbe essere alternativo. L’ignoranza o gli interessi di tipo economico cercano di sminuire le sue potenzialità senza sapere o, peggio, ignorando scientemente che l’ipoclorito di sodio sia anche prodotto dal corpo umano stesso attraverso i globuli bianchi. È la natura che ha fornito ai globuli bianchi questo strumento, non io. Questo trattamento dermatologico è da intendersi dunque come un rinforzo alle nostre difese immunitarie e come un prezioso strumento per la medicina. Sarà mia premura pubblicare quanto prima i presupposti scientifici”. Così scriveva qualche tempo fa Gilberto Ruffini, il fondatore dell’omonimo metodo che, grazie all’ipoclorito di sodio, permette di trattare oltre un centinaio di malattie e disturbi di pelle e mucose. Oggi, grazie al marchio Lamed, mantiene finalmente la promessa di pubblicare i presupposti scientifici del suo metodo.
A un anno da Vi presento il Metodo Ruffini e dalla nuova edizione di Curarsi con la candeggina?, Lamed torna dunque con un nuovo libro, rivolto questa volta essenzialmente ai ricercatori che vogliano approfondire l’argomento. Come spiega il curatore e coautore Valerio Droga, “esistono migliaia di studi scientifici sull’ipoclorito di sodio. Negli anni, il dottor Ruffini ha raccolto articoli di ricerche e libri (il primo individuato è del 1877!) sulle applicazioni della molecola in campo medico, proprio, ma non solo, per mettere a tacere quei colleghi che riducevano l’ipoclorito a un prodotto per massaie. Com’è noto, infatti, si tratta del componente base della candeggina, ma ciò non toglie che possa fungere anche da potente biocida, antimicotico, antimicrobico e antivirale a uso topico”. Al momento si contano 6.770 pubblicazioni scientifiche sull’ipoclorito di sodio e il numero è in continua crescita perché si aggiungono sempre nuove ricerche e studi scientifici sull’argomento. Il numero si riferisce all’archivio indicizzato da PubMed, il noto motore di ricerca di ambito scientifico biomedico che consente l’accesso al Medline, l’archivio bibliografico online del sistema Medlars. Ma perché “una” e non “la” bibliografia del Metodo Ruffini? “Se avessimo voluto riportare tutte le migliaia di pubblicazioni – spiegano gli autori – avremmo dovuto pubblicare l’opera in tomi. Qui abbiamo voluto raccogliere soltanto una stretta selezione di 300 pubblicazioni fra articoli e libri sull’argomento”. Si tratta di quel materiale cui Ruffini ha attinto nel corso di questi anni, trovandovi sostegno scientifico e ispirazione, dunque fonti che sono servite al dottor Ruffini “per il” suo metodo, per elaborarlo e metterlo a punto, motivo per cui il titolo parla di una bibliografia “per il” (e non “del”) Metodo Ruffini. Ad arricchire il contenuto del libro, due approfondimenti che spiegano rispettivamente il meccanismo della mieloperossidasi, ovvero la produzione di ipoclorito di sodio a opera dei nostri globuli bianchi, e il modo in cui questa splendida molecola possa aiutare nella guerra al fenomeno della resistenza dei cosiddetti superbatteri ai comuni antibiotici. Conclude il volume la pubblicazione integrale del brevetto originale depositato nell’ormai lontano 1996, grazie al quale possiamo chiamare questo trattamento dermatologico che si avvale dell’ipoclorito di sodio in titolazione variabile dal 6 al 12% col nome di Metodo Ruffini. Il libro sarà presto consultabile sul sito www.lamedlibri.it, al momento è possibile acquistarlo su Lulu all’indirizzo bit.ly/2OpQC7R con il 40% di sconto, oltre che su altre piattaforme online. Col codice sconto del 50% sulla spedizione visibile sulla homepage www.lulu.com, si potrà ricevere il libro in 2-4 giorni dalla stampa con spedizione standard allo stesso prezzo della posta ordinaria. Se non fosse presente il codice lo si potrà richiedere su Messenger a @lulupubblica, dalla pagina Facebook “Lulu.com Italia”.

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