Inaugurazione Stand Florio storia

Il complesso dello Stand Florio si trova lungo la costa di Romagnolo, località marinara vicino al centro storico di Palermo che tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, ospitò eleganti stabilimenti balneari, ville nobiliari, residenze di pregio. È qui che Vincenzo Florio jr, discendente del capostipite, intorno al 1905, con l’intento di attuare un programma di iniziative sportive, specificatamente nell’area compresa tra la foce dell’Oreto ed il Tiro a Segno, chiede a Ernesto Basile di realizzare un Kursaal, un edificio di grande respiro per sport acquatici, divertimento e socializzazione che nel progetto originario includeva anche un teatro all’aperto che si sviluppava fino alle rive del mare.
Purtroppo, del progetto originario, oggi sono visibili soltanto l’edificio dello Stand sulla via Messina Marine e quello vicino, destinato al locale per gli scommettitori. 
Lo Stand Florio fu utilizzato a lungo per gare di tiro al piccione come si evince dalla targa ancora oggi visibile nella sala posta a piano terra mentre il primo piano nasceva come terrazza verso il mare, coperta solo da morbidi tessuti su una leggera intelaiatura in ferro. È da qui che i tiratori provavano a uccidere dodici piccioni. Quella che nasce come terrazza fu trasformata nello spazio coperto attuale intorno al 1940, con la costruzione di una copertura a padiglione. 
Alla morte di Vincenzo Florio Jr, la concessione passa agli eredi che la mantennero fino agli anni ’70. Nel 1972 la concessione si conclude definitivamente e lo Stand ritorna tra le proprietà della Capitaneria di Porto. Durante la II Guerra Mondiale le attività furono soppresse e lo Stand venne utilizzato come magazzino per le truppe da sbarco, subendo numerosi danni proprio in conseguenza degli eventi bellici. Successivamente venne acquisito dal vicino Ospedale Buccheri La Ferla per farne un solarium. Quindi, il bene resta inutilizzato per diversi anni, diventando oggetto di occupazioni abusive, di edificazioni non autorizzate e sede di attività irregolari, cui sono seguiti anche provvedimenti delle forze dell’ordine e della magistratura. 
Nel XXX passa definitivamente alla proprietà dello Stato con gestione dall’Agenzia del Demanio. Nel 2013 viene ampliato il “regime di tutela” e nel 2016 è stata bandita la gara per la sua valorizzazione nell’ambito del progetto “Valore Paese fari ed edifici costieri”. Oggi, l’edificio risorge come “contemporary hub”, spazio aperto e volutamente fluido, dedicato alla cultura ed alla convivialità.

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