Incendiata auto a attivista di Libera. Indaga la polizia

di Ambra Drago
Giovedì notte le hanno bruciato l'auto che era parcheggiata sotto casa. Vittima dell'atto intimidatorio è Chiara Natoli, la giovane attivista di Libera, che giovedì insieme al coordinatore di Palermo, Carmelo Pollichino avevano guidato la giornata del 21 marzo dedicata alle vittime della mafia, dalle scalinate del teatro Massimo.

"Ricordare le vittime della mafia - aveva detto in un'intervista - vuol dire impegnarsi concretamente per i diritti e la giustizia sociale". Poi l'attentato incendiario che ha distrutto la Nissan Pixo della giovane, avvenuto a pochi passi dalla caserma della Guardia di finanza che si trova nel popolare quartiere del Borgo Vecchio, di fronte al porto. "Una sfida per tutti noi - ripete don Luigi Ciotti, fondatore di Libera - ma noi siamo molti di più. Giovedì c'erano quasi ventimila studenti nel centro di Palermo, mentre venivano letti i nomi delle 1.011 vittime della mafia". E Chiara guidava la manifestazione. Sull'attentato indaga la polizia che sta visionando le immagini di telecamere.

E messaggi di solidarietà sono arrivati dal mondo politico e dall’associazionismo.
Vicinanza è stata espressa dal Centro Studi Pio La Torre:” A Chiara, che ha svolto anni fa il suo servizio civile presso il Centro Pio La Torre, va riconosciuto il suo costante impegno sociale e civili a favore dei più deboli.Il movimento antimafia, plurale e unitario, non si lascia intimidire, forte della vicinanza solidale della stragrande maggioranza dei cittadini che, nel contrasto alle mafie, si riconosce nei valori fondanti della Costituzione di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e democrazia compiuta”.

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