Violenza di genere. M5S mette attorno al tavolo Regione e associazioni

Tornerà a riunirsi domani il Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Depositato anche DDL per equiparare alle vittime di violenza il trattamento economico riservato alle vittime di mafia. Grazie al Movimento 5 Stelle all’Ars arrivano buone notizie sul fronte della prevenzione, contrasto e intervento sulla violenza di genere. “Oggi le associazioni e i centri antiviolenza della Sicilia hanno potuto mettere in evidenza le loro istanze ai rappresentanti degli assessorati regionali competenti e alle relative commissioni parlamentari Ars. Una piacevole coincidenza, che dopo le nostre sollecitazioni, tornerà a riunirsi proprio domani il Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, forum che non si riuniva dall’estate dello scorso anno”.
A darne notizia è la deputata del Movimento 5 Stelle all’Ars Jose Marano a margine dell’audizione congiunta in Commissione V (Cultura, formazione e lavoro) e VI (Salute, servizi sociali e sanitari) riunitasi in queste ore a Palazzo dei Normanni e convocata proprio dalla deputata catanese. All’audizione hanno preso parte tra gli altri, anche i deputati Ars Valentina Zafarana, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci, Salvatore Siragusa, Giorgio Pasqua e Luigi Sunseri. “Anche se esprimo soddisfazione per la nuova convocazione del Forum - spiega Marano - è ovvio che questo non basta per ottenere dei risultati per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. Occorre infatti un ascolto costante delle associazioni territoriali e un coordinamento tra gli assessorati regionali. Se gli scorsi mesi abbiamo ascoltato tutte le realtà associative locali e accolto le loro esigenze, oggi gli abbiamo dato l’opportunità di rappresentarle al Governo regionale, l’istituzione che ha la principale responsabilità esecutiva. Continueremo pertanto a vigilare sul tema”. Nell’ambito dell’audizione congiunta, è stato presentato il disegno di legge che vede prima firmataria la deputata M5S all’Ars Valentina Zafarana che prevede norme di contrasto al fenomeno della violenza di genere e misure di solidarietà in favore delle vittime di crimini domestici e loro familiari. "Come troppo spesso accade - spiega Valentina Zafarana - gli assessorati regionali non hanno un coordinamento efficace. In pratica la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra e si rischiano continue duplicazioni e mancati interventi da parte dell’amministrazione regionale. Per questa ragione ho proposto una cabina di regia permanente e interistituzionale che garantisca un corretto coordinamento fra gli attori dell’amministrazione regionale e delle forze dell’ordine già previsto per legge. Il nostro progetto di legge prevede forme di solidarietà e ristoro nei confronti di vittime dirette e indirette di reati commessi all’interno del nucleo familiare o comunque della sfera affettiva. Nello specifico, prevediamo l’equiparazione del trattamento economico già riservato agli orfani di vittime di mafia e l’estensione degli interventi di inserimento lavorativo all’interno dell’amministrazione pubblica regionale previsti per i familiari di vittime di mafia alle vittime di violenza domestica. Ci sono 3 milioni di euro della prossima programmazione che devono essere impiegati necessariamente per il potenziamento dei centri d’ascolto, degli sportelli antiviolenza e per progetti di prevenzione. Fondi nazionali che la Regione ha il dovere di gestire nel migliore dei modi con interventi non più derogabili, come dimostrano purtroppo i continui tragici accadimenti di cronaca. Morale - conclude Zafarana - non c’è più tempo da perdere e auspico pertanto che tale legge venga subito discussa dall’Aula”. Sostegno economico auspicato anche dal deputato Salvatore Siragusa: “La Regione - spiega Siragusa - ha la responsabilità di gestire delle risorse nazionali, di predisporre la logistica ma anche assicurare sostegno morale a tutte le associazioni ed a tutte le istituzioni locali che quotidianamente si spendono sul territorio in favore di chi è vittima di qualsiasi tipo di violenza” - conclude Siragusa.

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