In questura "L'atroce delitto di via Lurcini. Commedia n.3" di Recami, tra satira sociale e personaggi grotteschi


di Ambra Drago
"In queste commedie nere lo scopo è ridere nonostante temi scuri, criminosi e spesso tabù. A me piacciono questi argomenti- sottolinea Francesco Recami - spesso nascosti, io voglio raccontare storie in queste senso. A ogni commedia cambiano i personaggi, anche perché molto spesso alcuni di loro non possono tornare".
Insomma una comicità carica, vibrante che sfiora anche il paradossale. E' questa la cifra stilistica di Francesco Recami, fiorentino di nascita, esordisce come scrittore per ragazzi per poi specializzarsi nella narrativa poliziesca con la sua ultima uscita dal titolo "L'atroce delitto di via Lurcini Commedia nera n.3" Sellerio Editore. Ogni pagina si legge nell'estratto del romanzo è offerto lo spettacolo delle continue peripezie che affaccendano individui che hanno qualcosa da nascondere: Imbrogli, truffe, crimini inutili. Il destino dei personaggi cinici è quello di inscenare, si legge sempre nell'estratto pubblicato sul sito della casa editrice, la farsa dell'esistenza.


"Una storia singolare quella di Franz - continua Recami- che fa un'indagine su se stesso, presume di aver commesso un crimine ma non lo ricorda e quindi deve tornare indietro cercando di ricostruire l'accaduto. Chiaramente come ogni criminale che torna sul luogo del delitto combina un gran pasticcio".
Nelle commedie neriste dell'autore sessantatreenne mancano diversi elementi essenziali di un giallo vero e proprio, quali la presenza di un morto, gli investigatori e quindi potrebbe sembrare molto difficile dar vita a un racconto eppure Recami ci riesce abilmente.
Del libro ma anche della vita quotidiana dei poliziotti impegnati in casi difficili e spesso complicati che trovano radici in spaccati sociali complessi o "malati" si è parlato in un dibattito all'interno del chiostro seicentesco della Questura di Palermo. Ad aprire il pomeriggio letterario il padrone di casa, il questoreRenato Cortese: "E' un modo di arricchirci anche per noi operatori del settore. E' un modo per apprendere strumenti relazionali in base al vissuto quotidiano. E' un momento di leggerezza nel quale si affrontano alcune tematiche importanti ma soprattutto è un modo per stare insieme al cittadino".
L'incontro è stato moderato dal giornalista e scrittore Gian Mauro Costa, oltre all'autore era presente lo psichiatra Maurizio Montalbano, direttore sanitario dell'Asp di Palermo e Giovanni Pampillonia, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura che ha raccontato lo spaccato del lavoro costante e quotidiano sul territorio.



Tanti i cittadini che hanno partecipato all'iniziativa che si tiene ormai da due anni e voluta dal questore di Palermo, Renato Cortese. Infine presenti i diversi funzionari della Squadra Mobile e una delegazione dell'Anps di Monreale.

Sono previsti ulteriori incontri. sempre aperti alla città, che svolgeranno sempre in questura, il 1 luglio, mercoledì 3 luglio e infine il 9 e 10 luglio.

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