Un intramontabile classico accende l’estate del teatro antico di Segesta

1, 2 e 3 Agosto arriva l’anfitrione con Debora Caprioglio e Franco oppini. I programmi degli spettacoli al Castello Eufemio e delle notti in musica. (PER PLAUTO - I giornalisti che volessero fare interviste possono contattare me o Alessandra Renzetti Tel. 366.3545040 - mail:alerenzetti11@gmail.com). Un grande schermo bianco che scandisce il ritmo di un’ora e venti circa di spettacolo, una scenografia essenziale ma emozionante e delle musiche intense affidate aLuciano Francisci: sono le caratteristiche della nuova proposta teatrale dell’Associazione Culturale Teatroper del maestro Fausto Costantini, in coproduzione con SiciliaTeatro, diretta dal maestro Sebastiano Lo Monaco.

Il capolavoro ha un nome noto ai più ed è Anfitrione di Tito Maccio Plauto che presenta una compagnia d’eccezione e che andrà in scena giovedì 1, venerdì 2 e sabato 3 agosto, alle ore 19.45, nello splendido Teatro Antico di Segesta. Lo spettacolo è inserito all’interno del ricco programma del Calatafimi Segesta Festival, diretto da Nicasio Anselmo. Il cast è formato da una bellissima Debora Caprioglio che ben si sposa artisticamente sul palco con l’attore Franco Oppini ; in più lo spettacolo gode della partecipazione della giovane e sensuale attrice Barbara Bovoli. Degna di nota è la sapiente regia di Livio Galassi.
Al centro della trama Giove che, preso d'amore per Alcmena, ha assunto le sembianze del marito di lei, Anfitrione, mentre costui combatte contro i nemici della patria. Gli dà manforte Mercurio, travestito da Sosia il servo di Anfitrione; egli si prende gioco, al loro ritorno, del servo e del padrone. Anfitrione fa una scenata alla moglie; e i due rivali si danno l'un l'altro dell'adultero. Poi si scopre il tutto; Alcmena dà alla luce due gemelli. Sul palco, dunque, ad attrarre il pubblico gli dei dell’Olimpo, per coinvolgerlo con la spudorata beffa che solo una divina perversione può architettare, a danno dell’ignaro Anfitrione di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena; protetto però dalla sadica complicità di Mercurio che ha assunto le sembianze del servo Sosia. Plauto dà sfogo alla sua fantasia quando Anfitrione ritorna vittorioso dalla guerra, dando libera uscita al “gioco dei doppi”: al centro della scena gli equivoci, lo smarrimento di identità che conduce a contemporanee alienazioni. La trama si complica, fino al più esilarante, inestricabile parossismo che solo il “deus ex-machina” riuscirà felicemente a sbrogliare. Uno stile elevato ma d’impatto, una trama complessa ma resa con competenza adatta ad un pubblico ampio che saprà anche generare la risata, e magari una riflessione. I costumi per gli attori sono stati curati da Annalisa Di Piero. L’aiuto regia e l’organizzazione sono di Ludovica Costantini. (Per Lo Monaco e Gulotta - I giornalisti che volessero fare interviste possono contattarmi) . CASTELLO EUFEMIO DI CALATAFIMI SEGESTA: PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 1 E SABATO 3, IO E PIRANDELLO DI SEBASTIANO LO MONACO E ACETO DI COCO’ GULOTTA. Al Castello Eufemio di Calatafimi Segesta, sempre nell’ambito delle Dioniache 2019, giovedì 1 agosto, alle 21,30, “Io e Pirandello”, di e con Sebastiano Lo Monaco, con la regia di Salvo Bitonti. Musiche Dario Arcidiacono, elementi scenografici a cura di Massimo Voghera, con la collaborazione degli studenti dei corsi di scenografia Chiara Cosentino, Isabella Giannone, Veronica Cicirello, Francesca Caldarola, Debora Navicella, Milena Bertone, Manuela Allegri, Ilaria Villagrassa, dell'Accademia Albertina Delle Belle Arti Di Torino. Elaborazione immagini a cura di Luigi Palladino del corso di fotografia di Fabio Armerio. Direttore di scena Matteo Bianco. Produzione Siciliateatro. I costumi sono forniti dalla Sartoria della Fondazione I.N.D.A. di Siracusa diretta da Marcella Salvo. Io e Pirandello è un recital interpretato e voluto fortemente da Sebastiano Lo Monaco. La vita dell’attore siciliano e quella dello scrittore Luigi Pirandello si incontrano, si contaminano, si intrecciano. Spiritualmente insieme sul palcoscenico per raccontarci di un teatro vissuto visceralmente. Sebastiano Lo Monaco ci trasporta in una Sicilia lontana, ma non dimenticata, per farci riassaporare i sapori e gli odori della sua infanzia e della sua adolescenza: gli aneddoti della sua storia personale sono il filo conduttore per raccontarci l’incontro con il teatro attraverso la tragedia greca (numerose le citazioni e le interpretazioni di autori come Sofocle ed Euripide), che lo porteranno poi, in età matura, all’incontro spirituale con Luigi Pirandello. Una somiglianza oramai anche fisica, quella tra l’attore e l’autore, che li ha portati a condividere idealmente le gioie e i dolori della vita. Ecco che allora emerge un Pirandello poco conosciuto, un Pirandello delicato, intimo, a tratti ironico. L’autore siciliano prende forma davanti allo spettatore per mostrarsi nei panni di un uomo come gli altri, capace però di mettere su carta le sfumature della realtà. E attraverso di lui anche Lo Monaco si mette a nudo, ssi racconta intimamente per la prima volta sul palcoscenico, per mostrare la sua “maschera nuda”, il suo volto segnato, ma capace di trasmettere passione e calore. Al Castello Eufemio di Calatafimi Segesta, sempre nell’ambito delle Dioniache 2019, sabato 3 agosto, alle 21,30, “Aceto”, l’orrida vicenda dell’avvelenatrice di Palermo nell’applauditissima commedia grottesca scritta e diretta da Cocò Gulotta con gli attori e i musicisti della Compagnia di Muralia: Cocò Gulotta, Nicola Prestigiacomo, Sebastiana Eriu, Margherita Avvento, Alberto Di Rosa. Un racconto grottesco, in forma di Teatro - Canzone, ispirato alla truce vicenda di Giovanna Bonanno, meglio conosciuta come “la Vecchia dell’Aceto”, abile avvelenatrice che visse e fu impiccata nella Palermo della fine del XVIII secolo. La Vecchia aveva scoperto un micidiale veleno, sistema infallibile per uccidere senza essere sospettati né scoperti. Ne confezionava delle caraffine che poi vendeva alle mogli adultere ed “impudiche” che volevano liberarsi dei loro scomodi e disgraziati mariti. Di Giovanna Bonanno hanno parlato molti storici e scrittori siciliani (Rosario La Duca, Luigi Natoli etc.), narrandone la terribile storia dalla scoperta del veleno, al processo, fino all’impiccagione avvenuta il 30 luglio del 1789 in piazza Villena, a Palermo. Cocò Gulotta prende spunto solo in parte dai documenti storici e letterari che riguardano l’avvelenatrice e, nell’immaginare l’ultimo giorno di vita della Bonanno, trascorso nell’Oratorio della Confraternita dei Bianchi, costruisce un testo dallo stile squisitamente comico-grottesco: un gustoso “fumetto nero”! Protagonisti del racconto, oltre alla cinica e diabolica Vecchia, sono Giacomo D’Angelo (un serial-killer freddo e razionalista) e Bernardo La Fata (un ladrone ingenuo e romantico). NOTTI IN MUSICA PROGRAMMA DI VENERDI 2 E SABATO 3 AGOSTO. Per le Notti in musica, venerdì 2, alle ore 22, “Duettango”, un omaggio ad Astor Piazzolla, con la voce di Silvia Mezzanotte, Filippo Arlia al pianoforte ed Enrico Corapi al contrabasso. Prima “notte bianca”, sabato 3 agosto, alle ore 22, “Rosa la cantatrice del Sud”, omaggio a Rosa Balistreri, con la voce di Debora Troìa, assieme a Tobia Vaccaro, storico chitarrista della Balistreri, e Wanda Modestini al violoncello. Una pièce musicale per voce recitante e canto che che ripercorre un viaggio nella vita, nella storia e nella musica di Rosa Balistreri, attraverso i canti della tradizione popolare siciliana. Il concerto esposto in forma cameristica ha come protagonista l’intensa vocalità di Debora Troìa. Lo spettacolo si avvale degli arrangiamenti del noto compositore Mario Modestini che per Rosa Balistreri ha composto diverse opere teatrali, tra cui la celeberrima "Ballata del sale". Rosa Balistreri, una donna che ha rivestito la forza del suo essere con un’antica sapienza popolare che le ha restituito la spinta per combattere le avversità della sua tormentata esistenza. Dalla vita fatta di stenti nelle campagne siciliane sino agli incontri con i grandi personaggi della cultura del secondo '900 italiano: Ignazio Buttitta, Renato Guttuso, Dario Fo e Leonardo Sciascia. Una voce ora forte e possente, poi leggera e delicata, carica di vibrazioni e sfumature. Il racconto della vita di Rosa Balistreri vuole essere l’occasione per raccontare la vita di una donna che ha saputo combattere e non ha mai smesso di lottare per la propria terra e per i propri sogni. 

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