Festa dell'Onestà al Cassaro, presenti anche gli stand della Polizia. Viaggio nel mondo della "Scientifica"

di Ambra Drago
Nessun travisamento della realtà, non è una fiction bensì il lavoro attento e scrupoloso dell'Ufficio di Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica chiamata a intervenire effettuando i sopralluoghi sulla scena del crimine, ma non solo.Infatti pochi sanno che opera anche nel campo dell'ordine pubblico, ad esempio durante una manifestazione sportiva all'interno della quale potrebbero verificarsi, o si verificano scontri, ecco che diventa fondamentale il fotosegnalamento o l'esame dei circuiti di video sorveglianza. Insomma uomini e donne che fanno parte a pieno titolo della Polizia e che con il tempo hanno affinato conoscenze tecniche e scientifiche. 
Molti conoscono la "Polizia Scientifica" perché interviene a bordo del suo "Fullbak" con tutta la dotazione necessaria per acquisire i reperti che poi saranno trasmessi ai vari laboratori ( ad esempio ci  sarà quello che si occuperà del materiale biologico oppure del materiale chimico). Il lavoro capillare ha alcuni passaggi è necessario prima cristallizzare la prova e poi smistarla, raccontano i poliziotti ai tanti "curiosi" che oggi partecipano alla giornata di memoria in Corso Vittorio Emanuele, il tutto per risolvere nel più breve tempo possibile i  casi, risalendo agli autori del reato. Tempestività, studio e perseveranza accompagnano il lavoro scrupoloso di questi poliziotti.


Un viaggio affascinante nel mondo delle indagini che ha preso vita con la presenza di uno degli stand proprio della "Scientifica", nel corso della quarta edizione della "Festa dell'Onestà" dedicata alla memoria del prefetto e generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo.

Anche la Polizia ha dato il suo contributo alla storia della sicurezza della città e soprattutto già da tempo favorisce un rapporto intenso, costruttivo e proficuo con le altre Interforze, quali  i Carabinieri e anche la  Guardia di Finanza e oggi ha voluto esporre lungo il Cassaro, i mezzi in uso e quelli storici. Un percorso allestito a pochi metri dalla Questura, guidata dal questore Renato Cortese,un modo per avvicinare grandi e bambini in generale alle  Forze dell'Ordine.E tra uno stand e un altro sfidando la pioggia si poteva ammirare 
l'immancabile attrezzatura del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, principalmente  i pennelli per lavorare sulle impronte digitali che sono fondamentali per risalire ai responsabili dei diversi reati.
Bastano pochi passi per rivivere il fascino del lavoro degli  uomini e delle donne del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica. A volte può essere sufficiente un frammento di impronta raccontano a chi si ferma incuriosito, anche su un pezzetto di carta  e poi  con l'ausilio  di pennelli e una polvere magnetica questa viene estrapolata, pronta per essere studiata. Acquisita l'impronta, questa attraverso i dattiloscopisti specializzati a comparare le impronte in laboratorio) viene analizzata e se si trova una corrispondenza con la Banca Dati viene fatto il "match positivo" che permette di identificare la persona. Ecco come si risale alla paternità del reato commesso, anche perché l'impronta è univoca. 

E dopo aver viaggiato nel mondo dell'investigazione pura e di laboratorio si sono potute ammirare altre articolazioni della Polizia di Stato. 
Lungo il tragitto che costeggia la caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa esposti i mezzi del Reparto Prevenzione Crimine, e poi quelli della sezione della Polizia Stradale, ma anche gli  agenti della Polfer ( Polizia Ferroviaria) e poi i Reparti Speciali come gli agenti a cavallo e i sommozzatori, per citarne alcuni, un modo per essere presenti sul territorio ma soprattutto di essere vicini alla gente.

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