A Villa Malfitano le storie, l'impegno e il messaggio di 13 donne "coraggio" nel ricordo e nel nome di Emanuela Loi

di Ambra Drago
"Per me sono momenti di grande emotività- esordisce Claudia Loi- (sorella di Emanuela, agente di scorta del giudice Borsellino uccisa da Cosa nostra nella strage di via D'Amelio)- perché vi posso dire che il dolore è sempre presente ma io ho scelto di trasformarlo in impegno nella testimonianza. Mia sorella era una ragazza gentile e allegra che voleva costruirsi un futuro fatto di normalità ma non le è stato permesso. Credo che la sua morte ci abbia lasciato il messaggio che ognuno deve fare la sua parte e che non è necessario morire per difendere i valori della legalità e giustizia".E' iniziata così la seconda edizione del "Premio Coraggio Emanuela Loi 2019" realizzato dall’Inner Wheel Palermo Normanna e dal Pool antiviolenza e per la legalità, rivolto a 13 donne individuate sul territorio nazionale.
Le donne che hanno ricevuto il Premio ha sottolineato alla platea, Angela Mattarella, sono l’esempio di quanto il coraggio possa determinare la nostra vita, possa essere d’esempio nelle lotte condivise, nella libertà d’informazione, nella libertà di denunciare le violenze subite, nella libertà di rappresentare con coraggio alcune problematiche che meritano tutta l’attenzione possibile. 

Dopo Claudia Loi, ha preso la parola il vicario del Questore, Andrea Lo Iacono: "Porto i saluti del Questore, Renato Cortese, che si trova fuori Palermo per ricevere il premio Paolo Borsellino. Devo dire che ormai le donne sono parte integrante della nostra amministrazione, occupano ruoli di rilievo anche nel servizio di Ordine Pubblico. Ritengo che non hanno nulla che invidiare agli uomini e come dice anche il Capo Gabrielli il tempo è maturo magari per avere un giorno al vertice dell'amministrazione una donna. Posso dire senza timore che  le donne riescono a conciliare benissimo l'essere poliziotte anche con gli impegni familiari".
A salire sul palco di Villa Malfitano anche il vice presidente della Regione e assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao che ha portato i saluti del presidente Musumeci, impegnato nella zona del ragusano e del catanese insieme al capo della Protezione civile per i danni causati dal maltempo.
Via via si sono poi susseguite le storie ma anche il vissuto, le emozioni di queste tredici donne.
E così è stata la volta di Suor Eugenia Bonetti, presidente della associazione “Slaves no More”, Mai più schiave" che coordina a livello nazionale ed internazionale le religiose impegnate al reinserimento delle donne vittime di violenza e della tratta degli esseri umani, collaboratrice del Santo Padre nella scrittura dei testi della Via Crucis della Pasqua scorsa. Accanto a lei Suor Valeria Gandini, delle suore comboniane, missionaria ed oggi punto di riferimento nel quartiere albergheria di tante donne nigeriane vittime della prostituzione.
E sempre sul fronte del sociale e dell'impegno attivo contro la sofferenza è stata premiata sorella Angela Di Marzo, componente con il grado di ispettrice del corpo delle infermiere volontarie Cri che ha voluto sottolineare come la Croce Rossa Italiana sia nata nel 1908 per volere della regina Elena del Montenegro e che oggi conta ben 13 mila sorelle in tutta Italia. Il loro impegno, ha voluto evidenziare sorella Di Marzo, è al fianco anche delle Forze Armate nei territori che spaziano dal Kossovo all'Afghanistan ma sono presenti anche durante gli sbarchi e prima ancora sulle navi della Marina militare, un impegno al servizio della comunità.
Tra le varie storie c'è anche quella di Angela Grignano, una ragazza siciliana, trapanese, che ha 25 anni ha rischiato di perdere la gamba ma prima ancora la vita, rimanendo ferita nell'attentato del 12 gennaio 2019 a Parigi.
"Quella mattina non volevo andare a lavorare ( per approfondire la lingua lavoravo all'hotel Ibis di Parigi e studiavo per diventare ballerina, il mio sogno) poi ho deciso di andare ugualmente. Ricordo che incontrai anche un giornalista italiano con il quale mi intrattenni a parlare, dopo dieci minuti l'esplosione. Ecco voglio dire che io definisco la mia vicenda un "bizzarro incidente", è vero ho rischiato l'amputazione, ma al tempo stesso ho scoperto la mia forza e la pazienza. Resto a Parigi dove continuo le cure, porto con me tanto ottimismo perché voglio tornare nella mia città, che ha tante potenzialità e io che amo anche il teatro spero che presto ne abbia uno degno di questo nome. Io continuerò a battermi, credo che non bisogna avere paura di cose peggiori, bisogna capire sempre come affrontare le varie situazioni".
E da una ragazza combattente e ottimista a una giornalista, Milena Gabanelli, autrice e conduttrice di Report, oggi editorialista di Sette, sono sue le inchieste più delicate e coraggiose che sono servite a sviscerare intrighi e corruzione. 
La giornalista collegata via Skype, intervistata dalla giornalista Elvira Terranova responsabile della sede palermitana della agenzia di stampa Adnkronos, ha sottolineato come il giornalismo d'inchiesta sia esattamente uguale a 30 anni fa, poi il resto dipende dalle persone. In particolare sulle polemiche recenti che hanno coinvolto Report dopo la puntata sulla Russia e i rapporti con la Lega, l'ex conduttrice ha risposto: "E' una polemica che non comprendo. Come avete e potuto vedere i servizi erano ben approfonditi e preparati da tempo. Ritengo che un Servizio Pubblico deve renderlo nel momento in cui ha il materiale e poi i soggetti sono stati tutti interpellati, quindi perché la polemica sul mancato rispetto della par-condicio. Si è trattato di polemiche strumentali e poi anche l'amministratore delegato Rai ha sostenuto il programma". Prima di chiudere il collegamento la Gabanelli ha svelato la prossima puntata del programma "Dataroom" di lunedì prossimo, sarà dedicato alla riunificazione delle due Germanie e a distanza di 30 anni  su quanto sia  ci sia costato. A ritirare il premio sono stati i giornalisti Rai Salvatore Cusimano e il direttore della Tgr Sicilia, Rino Cascio.
Ma non solo informazione, il premio Loi è stato consegnato anche all'astronoma italiana dell'Osservatorio di Palermo dell'INAF, Laura Affer che ha scoperto insieme ai colleghi la "super terra", un pianeta roccioso con una massa sette volte quella terrestre. La Affer ha sottolineato come ultimamente siano nate forme di scetticismo esasperato nei confronti della scienza ma nonostante questo si tratta di un lavoro impegnativo, basato sull'analisi di dati che dà tante soddisfazioni".
Da una donna di Scienza a una di Letteratura, la professoressa di italiano dell'istituto tecnico Vittorio Emanuele III, Rosellina Dell'Aira finita alla ribalta della cronaca per via della sospensione per avere lasciato agli studenti della scuola un lavoro sulle leggi razziali ( queste sarebbero state accostate al dl Sicurezza) sollevando polemiche .
"Voglio dir subito che io come i miei colleghi cerchiamo di insegnare agli studenti a vigilare sulla libertà e sulla democrazia. E di questo, insieme al tema delle leggi razziali parlammo il 27 gennaio scorso. Uno degli studenti mi aveva proposto di elaborare un video, tra l'altro i ragazzi si erano documentati e ne avevamo parlato in classe anche della Sea Watch, del decreto Sicurezza, insomma li ho da sempre abituati a leggere i giornali. Ecco poi qualcuno evidentemente ha scattato una foto, probabilmente in maniera strumentale, l'ha postata su Twitter ed è arrivata alla sottosegretaria e da qui la polemica, l'invio degli ispettori. Si il 19 luglio ebbi modo di incontrare gli ex ministri dell'Interno e dell'Istruzione ma poi la sospensione è stata adottata lo stesso, per me è stato un provvedimento sorprendente e mortificante dopo anni di insegnamento, ora sono tornata a scuola . Devo dire che per me la gioia più grande è stata ricevere la lettera dei miei studenti nella quale mi ringraziavano per aver loro insegnato il coraggio e la ricerca della verità".
Ma nel corso della lunga serata, condotta dalla giornalista Elvira Terranova, sono state premiate anche Valeria Grasso, imprenditrice che si è ribellata ai Madonia e alla richiesta di pizzo alla sua palestra entrando poi nel programma di protezione dei testimoni e costretta a lasciare Palermo. Poi è stata premiata per la sua lata profesionalità e il suo impegno il procuratore aggiunto Annamaria Picozzi, oggi coordinatrice in Procura dei reati delle fasce deboli, violenza sui minori e sulle donne .Il prestigioso riconoscimento anche a giudice Daniela Troja, presidente di sezione penale del Tribunale di Trapani, relatrice di molti processi importanti quali quello del piccolo Di Matteo, di Marcello Dell’Utri, e da molti anni impegnata sulle questioni connesse sull’immigrazione e la violenza di genere .
Accanto a tutte queste donne anche tre esponenti in divisa: si tratta del commissario Oriana Tubia, la Vice Ispettrice Loredana Rupe, l’assistente capo Antonina Matranga.
La serata ha ricevuto il patrocinio della Polizia di Stato e del Comune di Palermo, sostenuta dalla Presidenza della Regione, Fondazione Sicilia, Gesap Aeroporti di Palermo, Farmacia Bonsignore, Vini Orestiadi e Federalberghi.








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