Bufera nel Comune di Casteldaccia, appalti in cambio di tangenti e assunzioni: ai domiciliari il sindaco

di Ambra Drago
Arresti domiciliari per il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, per il vicesindaco Giuseppe Montesanto, per l'assessore Maria Tomasello, per il funzionario Rosalba Buglino e infine per il geometra Salvatore Merlino.
Le accuse sono a vario titolo di corruzione, abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale.Secondo i carabinieri di Bagheria sarebbero state pagate tangenti sotto forma di assunzioni di parenti e amici, incarichi per il sostegno ai disabili, per la raccolta dei rifiuti o per il rilascio di concessioni edilizie.


In particolare secondo gli inquirenti il sindaco avrebbe ricevuto utilità da una cooperativa di volontari del servizio civile in cambio dell’impiego come volontari di persone indicate dallo stesso Di Giacinto, dal suo vice Montesanto e dall’assessore Tomasello. Di Giacinto si sarebbe adoperato per rendere veloci il procedimento di accreditamento della cooperativa all’assessorato regionale alla Famiglia in modo da ottenere i finanziamenti pubblici. E l’ex capogruppo de Megafono all’Assemblea regionale siciliana, secondo quanto scrive il gip di Termini Imerese, avrebbe utilizzato lo stesso meccanismo anche per l’affidamento del servizio di raccolta differenziata a Casteldaccia, senza bandire alcuna gara pubblica.Invece alla funzionaria del comune di Casteldaccia Rosalba Buglino avrebbe curato ai tempi dell'inchiesta due pratiche per il rilascio di sanatorie edilizie, falsificando i documenti dietro pagamento di una mazzetta. I carabinieri hanno eseguito l'ordinanza del Gip, su richiesta del procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e del pm Daniele Di Maggio. L'indagine era già stata avviata quando, lo scorso anno, un'alluvione nelle campagne di Casteldaccia provocò la morte di nove persone in una casa abusiva. Indagati anche imprenditori e commercianti che hanno pagato politici e funzionari comunali.

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