Si parla di telelavoro fin dalla nascita di Internet e di recente se ne è parlato ancora di più considerando le grandi potenzialità della Rete. Fino ad oggi, pero’, è stato fatto ben poco. Adesso con l’espandersi del Coronavirus se ne torna a parlare in maniera più concreta. I vantaggi del telelavoro sono molteplici, come si può intuire. Riduce i costi, riduce l’inquinamento, libera risorse, migliora la vita dei dipendenti. Inoltre il telelavoro è uno strumento utile a favorire il rientro dalla maternità delle lavoratrici e la gestione dei tempi vita-lavoro di chi ha figli. Le imprese italiane sono favorevoli allo smart working (lavoro intelligente), ma con incentivi statali e agevolazioni fiscali. Lo smart working riduce i costi delle imprese, favorisce nuovi investimenti, promuove il lavoro soprattutto femminile e giovanile.
La possibilità di lavorare a distanza senza bisogno di recarsi in ufficio consente non soltanto ai lavoratori, ma anche e soprattutto ai datori di lavoro di eliminare una serie di spese fisse e libera risorse da investire nella crescita dell’impresa e per creare nuovi posti di lavoro. Gli imprenditori vorrebbero un maggiore sostegno pubblico e fruire di incentivi statali per poter concordare con i propri dipendenti orari di lavoro flessibili. L’86% vorrebbe anche agevolazioni fiscali. Il telelavoro implica la necessità di accedere ai documenti ovunque e con qualunque dispositivo (smartphone, tablet, pc): per questo scopo, sono ormai disponibili numerosi strumenti e applicazioni pensati proprio per condividere i file e comunicare con i colleghi, i clienti e i partner. L’89% dei manager e professionisti italiani utilizza strumenti tecnologici per la gestione del lavoro a distanza, come la condivisione di file e di documenti (la media mondiale è dell’86%). Oltre il 96% usa la messaggistica istantanea per comunicazioni di carattere professionale. Le applicazioni più usate sono: Dropbox, Google Drive, WeTransfer, Google Hangouts, Microsoft Remote Desktop. Il 29 gennaio è stata depositata la proposta di legge che regolamenta il telelavoro con specifico accordo economico, strumenti informatici e obblighi di sicurezza su misura. Lo svolgimento della prestazione è regolamentato da un accordo scritto fra lavoratore e datore di lavoro. Il trattamento economico non può essere inferiore a quello previsto per gli altri lavoratori subordinati, a parità di mansioni. Il diritto alla parità di trattamento retributivo e normativo si estende a tutte le condizioni di lavoro e occupazione. Gli strumenti informatici e telematici devono di norma essere forniti dal datore di lavoro. Spetta al datore di lavoro garantire la protezione dei dati utilizzati ed elaborati dal dipendente. Anche il mondo della scuola, per non aumentare i contagi del Covid-19, sta ripartendo con lezioni su piattaforme internet e collegamenti in streaming. Il Coronavirus non ferma nemmeno le Università, le tesi vengono discusse anche via web. Una soluzione pensata per non rallentare il percorso formativo e professionale degli studenti. Gli atenei delle quattro Regioni più colpite dal Coronavirus (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte) riprendono l’attività didattica in modalità e-learning. Aule virtuali e lezioni in streaming quindi per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ecco come il telelavoro può allungarci la vita, nella speranza che tutto si normalizzi al più presto e ritornare ad abbracciarci.
Nessun commento:
Posta un commento