Autostrada Palermo-Messina, sequestrati due viadotti a rischio crollo. Il traffico su una sola corsia

A sedici anni dal completamento, 35 anni dalla posa della prima pietra, oltre 40 dall' ideazione, l’autostrada A20 che collega Palermo a Messina continua a essere un calvario per chi la percorre e ancor più l’evidente prova di un sistema di costruzione delle opere pubbliche asservito a corruttele di ogni genere.
Lunga 181,08 chilometri è costata, secondo le stime, oltre 800 milioni di euro, ovvero 4 milioni a Km. ed è stata caratterizzata da una realizzazione a singhiozzo fra tratte percorribili, il blocco dovuto alla legge Bucalossi, cambio di società di gestione, mancanza di fondi, appalti contestati, amministrazioni lovali e imprese denunciate a vario titolo e quant’antro possa prevedere un’opera così complessa e importante, considerata a lungo un’eterna incompiuta.
L’ ultimo esempio di utilizzo di materiali scadenti, collaudi superficiali e mancanza di manutenzione è dato dal sequestro di due cavalcavia dell'autostrada A-20, Messina-Palermo, nel tratto tra Rometta e Milazzo, perché a rischio crollo. Dalle indagini, condotte dalla Procura della città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia, è emersa una diffusa corrosione delle armature e delle banchine di bordo che metterebbe in pericolo la stabilità delle strutture portanti con il rischio di crollo sulla sede autostradale.

Le indagini sono state condotte dalla Polizia giudiziaria della Polizia stradale di Messina e si sono avvalse della consulenza tecnica di docenti del Dipartimento di Ingegneria dell'Università. Gli accertamenti hanno evidenziato un degrado avanzato delle cosiddette "selle Gerber", gli elementi che sopportano tutto il peso del viadotto che passa sull'autostrada e del suo traffico viario. Il degrado sarebbe imputabile alla cattiva manutenzione dei giunti che, consentendo infiltrazioni di acqua piovana, ha deteriorato il calcestruzzo di copriferro. Lo stato delle strutture sarebbe di una gravità tale da rischiare di far perdere l'appoggio delle travi della campata centrale con il rischio del crollo o comunque della caduta di calcinacci sul traffico sottostante. E’ stata quindi predisposta – per non bloccare completamente il traffico - la circolazione su un'unica corsia centrale per entrambi i sensi di marcia.


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