La rivolta di virus e batteri

di Giuseppe La Manna
L’emergenza del Coronavirus ci ha fatto dimenticare, o comunque, è passato in secondo piano il problema della resistenza dei batteri agli antibiotici. La resistenza dei batteri a disinfettanti e antibiotici è in aumento. I microbi, infatti, sono in grado di usare i meccanismi dell'evoluzione naturale per diventare resistenti a sostanze che vengono usate per combatterli, soprattutto se queste sostanze vengono utilizzate male o finiscono nell'ambiente come inquinanti.
Il problema quindi non è limitato agli ospedali che da sempre devono combattere contro i superbatteri. Che differenza c’è tra virus e batteri? Ci sono molte differenze. I virus sono i più piccoli microrganismi esistenti. Sono costituiti da materiale genetico racchiuso in un involucro proteico e si diffondono sfruttando la “macchina riproduttiva” della cellula ospite che utilizza il DNA/RNA del virus per produrre nuove particelle virali. Il batterio invece è un microrganismo più grande. Alcuni batteri possono vivere su superfici inanimate e si riproducono per divisione cellulare attaccando, se patogeni, l’ospite in modo diretto. I batteri posso essere patogeni, ma possono anche essere utili, come i batteri presenti all’interno del cavo orale o dell’intestino. Il cosiddetto microbiota di cui tanto si parla negli ultimi tempi. Il corpo umano contiene così tanti batteri, virus e altri piccoli microbi da superare il numero delle cellule con un rapporto di 10 a uno. Nel corpo umano sono presenti oltre 10.000 specie di batteri. È stato calcolato che solo l’intestino contiene 100 miliardi di batteri per ogni grammo di materia. E se volessimo calcolare quanti batteri vivono sulla terra, sommando quelli presenti nei nostri corpi e quelli dell’ambiente circostante raggiungeremmo un numero impressionante. Usare bene gli antibiotici vuol dire non usarli al di fuori delle indicazioni e quindi per il trattamento delle infezioni batteriche, e mai contro quelle di origine virale come influenza, bronchite, ecc. I medici dovrebbero prescrivere gli antibiotici per il periodo di tempo giusto e alla dose giusta, calibrata cioè in relazione al peso del paziente, all’età e a una eventuale gravidanza. Per quanto riguarda la dose dobbiamo dire che spesso il paziente decide da solo prendendo per un tempo non adeguato l’antibiotico o sbagliando la dose. Diciamo che spesso i pazienti non si attengono alla cura che è stata loro prescritta. La resistenza antimicrobica è un problema mondiale tanto che si comincia a parlare di era post-antibiotica. Dobbiamo sicuramente ripensare il modo in cui utilizziamo gli antibiotici in quanto sono strumenti preziosi di cui abbiamo abusato. Mentre la ricerca lavora per nuove terapie antibiotiche, dobbiamo usare meglio e con saggezza gli antibiotici disponibili. La ricerca medica negli ultimi anni è rimasta ferma per quanto riguarda le nuove molecole antibiotiche. Speriamo in una ripresa immediata. Per quanto riguarda i virus, stiamo ancora lottando contro il Covid-19, di cui si sa poco o niente. Da dove è arrivato? E’ un virus naturale o è stato creato in qualche laboratorio cinese? Anche i virologi esprimono pareri contrastanti e spesso hanno creato confusione. Inizialmente questo virus è stato sottovalutato e forse ancora adesso lo è. Siamo in una fase di sperimentazione. Alcune persone pensano che tutto sia finito, altre negano anche l’esistenza di questo virus. Il paese è ripartito per necessità economica, ma dobbiamo tenere presente che il virus non è stato ancora sconfitto, anzi in questo momento di riapertura di tutte le attività dobbiamo stare più attenti ai contagi perché è diminuita la paura e si tende ad abbassare la guardia. La Corea del sud è stata brava a controllare la situazione nella fase iniziale, ma ha subito una seconda ondata del virus. Paesi come la Svezia non hanno preso in considerazione il “lockdown” (isolamento, blocco) e i contagi sono enormemente aumentati, così come il numero dei morti. In America la lotta tra neri e bianchi, in questo momento, ha preso il sopravvento sull’emergenza Covid. Stiamo vivendo una situazione di caos mondiale e quello che succede in un paese si ripercuote inevitabilmente sugli altri. A causa della globalizzazione, fino a quando il virus circola in qualche parte sperduta del mondo non abbiamo sconfitto niente e siamo tutti in pericolo. Ci siamo resi conto, spero, che non esistono certezze. Sicuramente il mancato rispetto della natura ha portato a questa rivolta. L’uomo pensava di essere il padrone del mondo, ma è soltanto un esserino piccolo piccolo, forse ancora più piccolo del virus che agisce compatto, senza divisioni., né confini. 

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