Enel, sciopero il 19 novembre davanti la sede di via Villabianca. Filctem e Cgil: “Sì a nuove assunzioni, no alle esternalizzazioni”

Domani incrociano le braccia anche a Palermo e in provincia i lavoratori di tutte le sedi di E-Distribuzione, società del gruppo Enel, per lo sciopero nazionale di quattro ore proclamato da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec “non per avanzare richieste economiche, ma per difendere un servizio pubblico essenziale nell’interesse generale del Paese”. A Palermo si terrà un presidio unitario presso la principale sede Enel dell'Isola, in via Marchese di Villabianca, dalle 7,30 alle 12, al quale partecipano il segretario generale Filctem Cgil Palermo Gabriella Messina e il segretario generale Filctem Cgil Sicilia Giuseppe D'Aquila. A portare la solidarietà ai lavoratori in sciopero anche la Cgil Palermo. “Particolarmente nel nostro territorio abbiamo bisogno di assunzioni, il numero delle risorse è ridotto all'osso. 
I lavoratori, malgrado le carenze d'organico, si sobbarcano carichi di lavoro imponenti per garantire un servizio che è essenziale e indispensabile. E questo non è più tollerabile, l'azienda deve darci risposte – dichiarano il segretario generale Filctem Cgil Palermo Gabriella Messina, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario generale Filctem Cgil Giuseppe D'Aquila - E dall'altra parte, è necessario che Enel mantenga dentro l'azienda, senza esternalizzarle, le attività che garantiscono il servizio essenziale della gestione dei flussi di energia. E per farlo deve assumere nuovo personale. Quindi diciamo no alle esternalizzazioni e sì ad assunzioni di giovani. A Palermo e in Sicilia vogliono ampliare le zone di intervento dei lavoratori e i turni di reperibilità. Diciamo no anche a queste misure e al regime orario sfalsato per il personale che vorrebbero introdurre. Il problema non è cambiare l'orario ma va assunto nuovo personale. Basta indifferenza, basta con queste scelte sbagliate, che tengono conto solo del business, a discapito della qualità del servizio e dei diritti dei lavoratori”.

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