"Il Comune di Palermo azzeri la Tari ai ristoratori, ai commercianti e a tutte le altre attività produttive costrette a tenere le saracinesche abbassate per il virus, non usufruendo quindi neanche del servizio di smaltimento rifiuti, o comunque in difficoltà per via delle restrizioni". Lo dice Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega, che in qualità di vicepresidente della commissione consiliare attività produttive lancia un appello all'amministrazione guidata dal sindaco, Leoluca Orlando, all'indomani della delibera di giunta per aumentare la tassa di raccolta e smaltimento dei rifiuti di 9 milioni all'anno per tre anni, con un'incidenza media di 30 euro per ogni contribuente. "Mai come adesso occorre dare un segnale di vicinanza alle categorie produttive - aggiunge Anello - e l'azzeramento della Tari è il minimo che l'amministrazione Orlando possa fare in questa direzione. Le riaperture graduali e in sicurezza dal 26 aprile, come ha annunciato il presidente Draghi, non è la vittoria della Lega ma del buonsenso perché non si muore solo di Covid, ma anche di mancanza di lavoro e di dignità. La battaglia della Lega al governo ha fatto passare il principio che, se i dati lo consentiranno, si può tornare a riaprire prima di giugno secondo un percorso che porterà gradualmente alla ripartenza di ristoranti, teatri, palestre, stabilimenti e fiere. Un parziale ritorno alla vita che non cancella, però, le perdite di fatturato registrate finora dalle categorie produttive. Nella provincia di Palermo, stima Confcommercio, il danno economico è già a quota due miliardi di euro, con il capoluogo che paga un prezzo altissimo per restrizioni imposte nessuna logica. Per questo - conclude Anello - chiediamo all'amministrazione comunale di dare un segnale forte azzerando la Tari per le attività in difficoltà".
Nessun commento:
Posta un commento