Apertura anno giudiziario a Palermo: "Giustizia lenta. Mafia controlla ancora il territorio e corruzione in crescita"

Apertura anno giudiziario a Palermo, ecco alcuni dati emersi dalla relazione del Presidente di Corte d'Appello, Matteo Frasca. Il punto di partenza di quest'anno è certo ha affermato il Presidente in apertura, ovvero la persistenza della emergenza pandemica e la possibilità che bisognerà ancora conviverci seppur questa situazione potrebbe anche servire a una rifondazione della Giustizia. Poi lancia un grido di allarme sui tempi lunghi nello svolgimento dei processi. Bisogna evitare, afferma il Presidente Frasca, che la tardiva o insufficiente soddisfazione di domanda di giustizia, si traduco in un fattore di legittimazione sociale di organizzazioni criminali radicate sul territorio. E a proposito di criminalità organizzata il Presidente di Corte d'Appello si è soffermato sull' aumento nel distretto di Palermo delle denunce per mafia e quelle per corruzione. Quasi stabili quelle per reati contro la pubblica amministrazione. Anche se le denunce per reati contro la pubblica amministrazione segnalano un lieve incremento (da 3.799 a 3.832 con una variazione dell'1%), per altre fattispecie le variazioni sono più consistenti. Le concussioni sono aumentate da 12 a 19 (+58%), le denunce per corruzione sono cresciute del 4% (da 81 a 84) mentre quelle per peculato sono diminuite da 104 a 82. Sono tornate a crescere anche le truffe e le accuse di indebita percezione di contributi, finanziamenti concessi dallo Stato, da altri enti pubblici o dall'Unione europea .Cosa nostra continua, secondo Frasca, continua a esercitare il suo "diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio". Se negli anni precedenti il dato statistico aveva mostrato qualche cenno di diminuzione Frasca rileva che nell'ultimo anno le denunce sono state 79 mentre erano state 50 e 77 nei due anni precedenti. A livello distrettuale quindi si registra un incremento del 58%.

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