Cinema, Virzì (Ugl): “Mancano 500 schermi all’appello, politica italiana principale responsabile”

“Non si possono perdere le prerogative delle sale cinematografiche, quali luoghi di aggregazione e di crescita culturale, la forte identità del cinema si esplica in questi luoghi e non in streaming sulle piattaforme on demand che hanno anche la loro funzione ma non aggregativa”. A dichiararlo è Filippo Virzì, Segretario regionale dell’Ugl creativi Sicilia. “Il Mercato Sala - spiega Virzì - va supportato non compromesso da provvedimenti politici iniqui, il potere vedere entro poche settimane sulle piattaforme i film destinati al cinema senza applicare i periodi di sfruttamento commerciale le cosiddette windows, sta generando conseguenze catastrofiche ed un evidente allontanamento del pubblico, il risultato è che ben 500 schermi mancano all’appello”. “L’Italia - conclude il Segretario - non considera oggi più che mail il cinema alla pari delle piattaforme, manca il concetto industriale indispensabile al rilancio della filiera, in Francia si ragiona in maniera diametralmente opposta, anche il regista indiano Shyamalan ha definito recentemente la sala insostituibile e lo streaming secondario, e noi come Ugl creativi lo sosteniamo in pieno il legislatore in Italia ne prenda atto”.

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